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Riconoscere Stato di Palestina o disconoscere Stato di Israele?
di
Ahmad M. Shakakini
Gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno sempre insistito sul fatto che il diritto di Israele ad essere uno stato suprematista ebraico non è soggetto ad alcun negoziato tra israeliani e palestinesi, che dovrebbero negoziare solo la possibilità di uno stato palestinese su un territorio monco.
I razzisti riconoscono il diritto di Israele ad esistere come stato suprematista ebraico, poiché insistono sul fatto che questo stato illegale dovrebbe continuare a beneficiare della pulizia etnica del popolo palestinese dal 1948 in poi, permettendogli di mantenere il suo sistema di leggi e istituzioni razzisti.
Il riconoscimento internazionale di uno stato palestinese fantasmatico, sotto occupazione (oltre a non influire su Israele e non significare nulla di concreto per il miglioramento della vita dei palestinesi) è stato uno dei principali modi in cui i membri delle Nazioni Unite insistono, in violazione dei regolamenti ONU, nel riconoscere il diritto di Israele a rimanere uno stato razzista suprematista ebraico.
Gli antirazzisti (e i palestinesi) infatti sostengono lo smantellamento delle strutture e delle leggi razziste di Israele e la costruzione di uno Stato decolonizzato, dal fiume al mare, in cui tutti coloro che vivono al suo interno siano uguali davanti alla legge e non beneficino di alcun diritto o privilegio di natura razziale, etnica o religiosa.
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