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Nuseirat: molo USA usato come trappola
di
Paolo Mossetti
Non si può parlare di questo salvataggio senza descrivere le sofferenze enormi dei civili di Gaza e la disastrosa passività occidentale di fronte alle prepotenze dell'esercito occupante.
Per liberare i quattro ostaggi di oggi, riporta Axios, l'IDF ha usato, come un cavallo di Troia, il molo galleggiante installato dagli Stati Uniti mesi fa a largo di Gaza.
Durante il blitz nel campo profughi di Al-Nuseirat, che ha portato alla morte di un centinaio di palestinesi, tra cui molti minori, una unità IDF si è camuffata all'interno di un camion che trasportava aiuti umanitari provenienti dal molo.
Le forze speciali statunitensi avrebbero partecipato al blitz.
Il molo è una storia desolante all'interno di una vicenda catastrofica: ha richiesto due mesi e 320 milioni di dollari per essere costruito, è durato appena 12 giorni e ha consegnato meno di 60 camion di cibo (la maggior parte dei quali è stato saccheggiato dopo aver raggiunto Gaza) prima di cadere a pezzi e dover essere smantellato per le riparazioni.
Una volta riattivato, il molo è stato usato come trappola dall'IDF per un'operazione che ha ucciso 20-30 persone per ciascuno degli ostaggi liberati.
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