Yemen: ribelli spina nel fianco del sistema imperialista
di Gabriele Germani

La potenza occidentale, il sistema-mondo unificato capitalista, si regge sulla libertà di navigazione, anzi sarebbe più corretto dire sul controllo delle rotte marittime.

Gli USA non permettono la libertà di navigazione incondizionata, basti pensare a cosa fanno a Cuba, permettono la libertà di navigazione per i loro vassalli (condizione che noi non accusiamo, ma che non è falsa in principio).

Per questo motivo gli attacchi che lo Yemen (non dei ribelli impronunciabili o un gruppo religioso, tutti termini che sminuiscono il controllo del territorio e consenso tra la popolazione che Houthi/Ansarallah hanno) sta portando nel Mar Rosso e nel Mar Mediterraneo sono importantissimi.

Non solo viene confermata la solidarietà inter-araba, da parte di uno degli Stati che furono anche parte della federazione araba con l'Egitto e la Siria a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Lo Yemen è la rappresentazione plastica di un piccolo Stato che si oppone all'imperialismo e al capitalismo, prima creando uno Stato socialista nel Nord, poi sperimentando forme di federalismo panarabo, ora combattendo con una versione sociale dell'Islam.

In finale, questi giovanissime combattenti, non credono alla bugia di Obama premio Nobel per la pace che li fa bombardare con i droni.

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