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7 ottobre: errore isolarlo per farne "l'inizio di tutto"
di
Mario Cosenza *
Deprime e inquieta dover ancora spiegare, dopo più di due anni dall'"inizio" del conflitto ad est e a nove mesi dall'inizio dell'offensiva genocida, che:
isolare arbitrariamente eventi (per quanto terribili: es. il 7 ottobre), toglierli violentemente dalla complessa, strutturata e lunghissima storia dei rapporti internazionali e locali e farne "l'inizio di tutto" è operazione di raro accecamento ideologico;
in questi "conflitti" è sbagliato isolare un'unica ragione che spiegherebbe tutto - politica, religiosa, militare, ideologica, geopolitica - senza inquadrare la totalità dei saperi utili nel quadro della difficilissima riorganizzazione del capitalismo post-pandemico;
la classe politico-militare europea è composta da un mucchio di asserviti agli interessi egemoni, che da subito hanno deciso di sabotare ogni accordo e mandare al macello gli ucraini, pronti a tutto pur di fare l'ultimo passo che ci separa da una guerra totale -che garantirebbe agli interessi di cui sono padroni una ricca rendita da economia di guerra e a loro di giustificare la loro esistenza tramite l'emergenza.
Evidentemente, per permettere loro di restare al potere, si deve falsificare la storia, banalizzare un genocidio, e compiere l'estremo atto di guerra contro la Russia - insomma, sacrificare la vita di popoli ritenuti inferiori così come la nostra esistenza - ma questo sembra essere un dettaglio.
* Postdoctoral Researcher presso Scuola Superiore Meridionale
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