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Università Palermo sospende accordi in Israele e prevede progetti in Palestina
di
Viola Fiore
Il 3 Giugno, il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Palermo ha deciso di interrompere gli accordi con gli atenei israeliani, promuovendo il diritto allo studio e i corridoi umanitari per gli studenti palestinesi.
Il Senato Accademico ha approvato un documento di indirizzo sulla situazione israelo-palestinese con cui ha deciso di sospendere gli accordi Erasmus nell’ambito del programma KA171 e KA220-HDE per il venir meno delle essenziali garanzie di sicurezza a cui gli eventuali soggetti coinvolti nei partenariati di cooperazione sarebbero esposti in questo particolare e delicato momento di crisi internazionale.
Il rettore Massimo Idri, dopo un confronto con i collettivi di studenti, due settimane fa, si era impegnato a non stringere altri accordi con Israele finché la Palestina sarà sotto occupazione e non verrà garantito il diritto al ritorno nei territori del 1948.
Secondo la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, si tratta di un errore "soprattutto in un momento in cui si sta intensificando il processo politico-diplomatico di pace, di ricerca della pace". A suo avviso, "le università non entrano in guerra" ma in realtà quelle italiane sono sempre più integrate col complesso militare-industriale, mentre associazioni internazionali e accademici israeliani come Maya Wind hanno mostrato come gli atenei di Israele sono parte integrante del sistema di apartheid e colonizzazione sionista.
Per quanto riguarda il tema più ampio degli accordi con università, centri di ricerca e imprese, l’Ateneo palermitano si propone di istituire procedure improntate alla massima trasparenza di due diligence avviando un lavoro istruttorio per l’elaborazione di un regolamento ad hoc sul dual use, che si dovrebbe concludere entro la pausa estiva.
Accanto a queste iniziative, sono attualmente allo studio misure di supporto per il sistema educativo palestinese finalizzate a garantire il diritto allo studio attraverso l’istituzione di corridoi umanitari e borse di studio e l’organizzazione di momenti culturali di informazione e formazione, anche in collaborazione con reti nazionali ed internazionali.
Essi saranno indirizzati non solo alla comunità universitaria ma all’intera città, per decostruire la lettura stereotipata e ideologica di scontro fra civiltà e religioni che polarizza il dibattito pubblico attuale avvalendosi delle indicazioni, delle istanze e delle proposte che provengono dal corpo docente e dagli studenti.
Le iniziative che compongono il documento di indirizzo approvato dal Senato Accademico saranno presentate in un’assemblea pubblica che si terrà il prossimo 19 giugno.
Prima di Palermo, aveva fatto una scelta simile l'Università di Cagliari.
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