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Haaretz: problema di Israele è la sua società in putrefazione
di
Paolo Mossetti
Un articolo scritto da un'israeliana per un quotidiano israeliano, seppur di nicchia, "Il problema di Israele è la sua società in putrefazione, non Benny Gantz" (Haaretz) ci ricorda come il corpaccione opinionistico che conta in Europa e Stati Uniti sia rimasto indietro, terribilmente indietro.
Molti baroni dell'informazione vendono ancora Israele come una nazione coraggiosa, una startup nation edificata sugli orrori dell'Olocausto che va celebrata come liberal-democrazia vitale e senza censure: un oggetto di attenzioni "pop", tramite una accurata operazione di soft power culturale (serie tv, letteratura, intellettuali di moda, etc.).
Con questi luoghi comuni, il "centro liberale" occidentale non solo è diventato complice dell'espansione dei coloni, ma si è illuso di essere la parte ragionevole, e di avere qualcosa di utile da dire.
Nel frattempo, un segmento importante dei cittadini israeliani — quello non estremista, non etnonazionalista — sta provando da anni a denunciare la realtà di uno stato brutale e marcescente, guidato da fascistoidi fanatici intenti alla pulizia etnica. Solo raccontando la verità si potrà recuperare il tempo perduto, e questa è la missione del giornalismo.
Evitare i discorsi stucchevoli, fuorvianti e disonesti è il miglior favore che si possa fare alla comunità ebraica, sia israeliana che occidentale.
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