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ICJ: per trovare scappatoie si analizza la sentenza
di
Tino Solano
Si attaccano a tutto, anche alla grammatica.
Alcuni "funzionari" del regime ebraico sionista sostengono che "la sentenza formulata dei giudici della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite non fermerebbe l'offensiva a Rafah e garantirebbe il "diritto all'autodifesa di Israele".
Questo ennesimo rigetto della sentenza giunge dopo l'analisi di tale Professor Stefan Talmon, tedesco di Germania e direttore dell'Istituto di diritto internazionale pubblico dell'Università di Bonn, nonchè membro soprannumerario del St. Anne's College di Oxford.
Talmon ha affermato che l'aggiunta di parole alla decisione dei giudici come "qualsiasi altra azione nel Governatorato di Rafah, che possa infliggere al gruppo palestinese di Gaza condizioni di vita che potrebbero portare alla sua distruzione fisica in tutto o in parte", non farebbero altro che "limitare" l'applicazione dell'ordine consentendo così atti che non portino a tale distruzione.
In pratica tsahal può non interrompere immediatamente gli attacchi sulla popolazione civile a Rafah dato che non "esiste l'obbligo di fermare tutte le operazioni", ma solo quelle che violerebbero la Convenzione sul genocidio.
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