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Bandire Israele dalle Olimpiadi
di
Pierpaolo Minardi
Israele venga bandito dalle imminenti Olimpiadi di Parigi. E' la nuova richiesta degli attivisti dopo quella relativa all'Eurovision.
Infatti Israele non mostrando segni di voler fermare la sua guerra mortale contro Gaza si trova ad affrontare un movimento globale di boicottaggio sempre più potente in vari ambiti: diplomatico, economico, accademico, culturale e sportivo.
Una delle richieste crescenti ora è che, con attivisti, politici e atleti che chiedono la sua espulsione dal più grande evento sportivo del mondo, ormai a soli due mesi di distanza.
Esistono precedenti storici per tale mossa, in particolare l’espulsione del Sudafrica per l’apartheid e il più recente divieto imposto alla Russia per la guerra con l’Ucraina.
Una forza chiave in questa spinta è il movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS), che chiede al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di bandire Israele “fino a quando non porrà fine ai suoi crimini contro i palestinesi e riconoscerà i nostri diritti sanciti dalle Nazioni Unite”.
Il BDS chiede di boicottare le aziende israeliane, così come quelle non israeliane, che sono complici del genocidio che sta accadendo ora a Gaza. Stiamo anche spingendo affinché le sanzioni siano implementate dai governi.
Il disinvestimento è un obiettivo chiave per il BDS. Abbiamo già parlato in vari articoli del boicottaggio dei prodotti e delle catene di supermercati e fast food collegati all'esercito israeliano. Anche i medicinali prodotti da imprese israeliane vengono boicottati da diverse organizzazioni e medici.
E' recente la decisione del secondo asset manager norvegese, Storebrand, di cedere partecipazioni nella IBM Corporation per un valore di 141 milioni di dollari per la fornitura di un database biometrico a Israele, utilizzato per attuare l’apartheid, la discriminazione e la segregazione dei palestinesi.
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