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25 maggio 2024
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Commedia Divina e sceneggiate politiche
di Rossella Ahmad

È il momento della Divina Commedia, adesso. Ho appena letto il quindicesimo post di sdegno, in proposito. Precedentemente, era la chiusura per la festa di fine Ramadan. Precedentemente ancora, il solito presepio simbolo-della-nostra-identità ed il Natale, ovviamente. Nel mezzo mettiamoci anche il pellegrinaggio di Ghali, va'. Evergreen per tutte le stagioni: gli uomini in mutandina vs le donne vestite da fantasmi.

Unico denominatore comune: la solita campagna islamofobica e un paese che più provinciale non si potrebbe. E te ne accorgi ancor più quando torni dall'estero.

Riprendetevi, vi prego. Che non se ne può più di leggere scempiaggini.

Comincio dalla Divina Commedia e chiedo: è sicuro che sia una notizia vera? È sicuro che quello sia un insegnante? E se lo è, è sicuro che conosca ciò di cui parla? Io ho molti dubbi. In tanti anni di studio vi giuro che ho visto e sentito di tutto, ma mai ho sentito definire la Divina Commedia un'opera religiosa. Sarà che ho avuto bravi insegnanti, che vi devo dire.

Non è che costoro, la butto lì, oltre che condurre battaglie non richieste siano anche un po' ciuchi? Boh, io sono sempre basita quando mi confronto con certe cose. Ma poi sdegno perché? Nel caso, che vi frega? A me onestamente nulla.

Cioè, il fatto che due studentelli delle medie siano esonerati dallo studio della Divina Commedia - che poi, voglio dire, parliamo di scuola media - non mi provoca neanche una piega e parlo da persona che ha amato quell'opera in maniera non quantificabile. Semmai interverrei sull'insegnante, ed esonererei lui dall'insegnamento della materia in questione, per palese incomprensione della stessa.

Divina Commedia opera religiosa. Io boh, mi sembra di vivere perennemente su Lercio.

Per il resto: l'ho detto altre volte e lo ripeto. Non so come siate messi a livello di comprensione dei fenomeni, voi che condividete bufale, pagliacciate, giudizi sommari, quando non vere e proprie infamità contro gruppi deboli ed individui più che deboli. Talvolta anche contro malati mentali, come mi è capitato di leggere.

Suppongo molto male, e me ne dolgo sinceramente. Per voi e anche per me, costretta ogni volta a tornare su argomenti detti e stradetti. Le banalità che sostituiscono i discorsi seri. Che avviliscono. Che servono a distogliere l'occhio dal punto focale.

E gettatelo uno sguardo globale sulle cose, una volta ogni tanto. Analizzate i fenomeni in maniera meno superficiale, che diamine. Siate maturi nei vostri giudizi e nelle cose che dite e che fate. I tempi dell'asilo sono finiti da un pezzo. E 'sti puntini, quando imparerete ad unirli?

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