Bider USA e getta
di Gabriele Tonelli

Mentre le elezioni presidenziali si avvicinano, le possibilità che Biden possa diventare il prossimo Presidente degli Stati Uniti diventano sempre più remote. Sono consapevoli di questa situazione quelli del Partito Democratico Usa e, se, non sono pervasi di un atteggiamento suicida, qualcosa faranno.

Il politico Biden è bruciato sotto molti punti di vista ed è contestato e improponibile per quella grossa fetta delle giovani generazioni che tradizionalmente votavano democratico e senza quel voto non c’è partita. Il massacro in atto a Gaza e le ambigue e irrilevanti dichiarazioni di Biden lo rendono ancora più invotabile dal popolo americano.

E’ evidente che di fatto non è “il comandante in capo”, sono altri che governano anche se Biden si presta a fare dichiarazioni spesso sempre più aggressive che contribuiscono ad un’escalation non solo verbale e sempre al servizio delle lobby degli armamenti.

La dipartita dall’Afghanistan e la guerra oramai persa con la Russia mediante l’Ucraina lo qualificano come un presidente perdente.

Il piano Usa/Nato era quello di provocare il crollo della Russia: militare, politico ed economico, simile a quello del ’91 dell’Unione Sovietica per poi passare alla Cina: il grande nemico.

Qualcosa è andato storto di brutto e il mondo che non si riconosce nel G7 è sempre più orientato verso i BRICS e Biden comunque rappresenta il fallimento di questo progetto.

Personalmente continuo a pensare che prima del voto USA di novembre qualcosa succederà e che Biden verrà accantonato.

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