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ICJ ha deciso nuove misure, fra cui che Israele fermi la guerra
di
Gabriella Mira Marq
La Corte Internazionale di Giustizia ha deciso le nuove misure da adottare ad integrazione di quelle prese a marzo nella causa intentata dal Sudafrica contro Israele per genocidio.
Anche in considerazione del peggioramento delle condizioni di vita affrontata dai civili nel Governatorato di Rafah, lo Stato d'Israele, in conformità ai suoi obblighi ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e repressione del crimine di genocidio, dovrà
1) Sospendere immediatamente l’offensiva militare e qualsiasi altra azione nel Governatorato di Rafah
potrebbero infliggere al gruppo palestinese di Gaza condizioni di vita che potrebbero comprometterne la salute con
distruzione totale o parziale;
2) mantenere aperto il valico di Rafah per garantire la fornitura senza ostacoli di beni di prima necessità e servizi necessari e urgenti nonché l'assistenza umanitaria
3) adottare misure efficaci per garantire l’accesso senza ostacoli alla Striscia di Gaza di qualsiasi commissione d'inchiesta, missione d'inchiesta o altro organismo investigativo incaricato dagli organi competenti delle Nazioni Unite che indagheranno sulle accuse di genocidio;
4) presentare un rapporto alla Corte su tutte le misure adottate per dare effetto al presente Ordine, entro un mese dalla data dello stesso.
Dopo la decisione, Itamar Ben Gvir ha attaccato la Corte tacciandola di antisemitismo e affermando che la risposta di Israele sarà l'attacco a Rafah.
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