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ICJ: replica di Israele. Dal pubblico si sente "bugiardo"
di
Gabriella Mira Marq
L'udienza di due giorni presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ) si è conclusa venerdì con la richiesta della corte a Israele di fornire informazioni sulle condizioni umanitarie esistenti nelle zone designate di evacuazione nella Striscia di Gaza.
Il secondo giorno dell'udienza si è tenuto all'Aja con la difesa israeliana all'appello urgente del Sudafrica, che chiedeva ulteriori misure provvisorie contro Israele.
Durante il discorso di apertura, il rappresentante israeliano Gilad Noam ha affermato che la notifica dell'udienza "è stata una grande sorpresa", aggiungendo che la richiesta di Israele di rinviare l'udienza alla prossima settimana è stata respinta.
Sostenendo che Israele ha lavorato "diligentemente per garantire la protezione dei civili", Noam ha affermato che è "diritto e obbligo di Israele difendere" i suoi cittadini.
Tamar Kaplan Tourgeman, il principale vice consigliere legale del Ministero degli Esteri israeliano, ha sostenuto che Israele non ha chiuso i due principali valichi di frontiera del sud di Gaza, Rafah e Kerem Shalom.
"Ciò è palesemente falso", ha affermato Tourgeman, sostenendo che Israele consente e facilita la fornitura di maggiori aiuti umanitari. Ma tutto il mondo può vedere i video che lo smentiscono, dove israeliani impediscono il passaggio di aiuti umanitari o distruggono i vettovagliamenti.
Infatti, mentre Tourgeman pronunciava la dichiarazione, qualcuno all'interno del tribunale ha gridato "bugiardo" e l'audio è stato interrotto, riprendendo pochi istanti dopo.
Tourgeman ha chiesto alla corte di respingere la richiesta di misure provvisorie del Sud Africa: "Lo Stato di Israele chiede alla corte di respingere la richiesta di modifica e indicazione di misure provvisorie presentata dalla Repubblica del Sud Africa".
Prima di chiudere l'udienza, la Corte ha posto una domanda alla delegazione israeliana sulla situazione umanitaria nelle zone di evacuazione dell'enclave assediata "in particolare ad al-Mawasi, e su come garantirebbe un passaggio sicuro verso queste zone, nonché la fornitura di riparo, cibo, acqua e altri aiuti umanitari e assistenza a tutti gli sfollati che sono e possono arrivare in queste zone?" ha chiesto uno dei giudici.
La Corte ha reso noto che nella sua nuova richiesta, da cui sono scaturite le udienze di ieri e oggi, il Sudafrica affermava che le misure provvisorie precedentemente indicate dalla Corte non sono in grado di 'affrontare pienamente' le mutate circostanze e i nuovi fatti su cui si fonda la (sua) richiesta". Infatti nel frattempo si sono verificati i fatti di Rafah e di Jabalia, oltre agli attacchi ai camion di aiuti di cui abbiamo riferito.
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