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UNESCO premia giornalisti di Gaza per loro sofferenza e coraggio
di
Gabriella Mira Marq
Ai giornalisti di Gaza è stato assegnato il Premio UNESCO intitolato a Guillermo Cano, giornalista colombiano ucciso per i suoi articoli contro il cartello di Medellin.
L’UNESCO ha riconosciuto la sofferenza unica e il coraggioso reportage dei giornalisti di Gaza assegnando loro il premio annuale Guillermo-Cano per la libertà di stampa mondiale. Più di 100 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre, quasi tutti gli altri sono rimasti feriti, sfollati o hanno perso la vita.
Giovedì 2 maggio a Santiago del Cile, nell'ambito della Giornata mondiale della libertà di stampa, ha ritirato il premio Nasser Abu Baker, presidente del Sindacato dei giornalisti palestinesi (PJS) e vicepresidente della Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ), a nome dei suoi colleghi di Gaza.
A febbraio, la Federazione internazionale dei giornalisti, la più grande organizzazione professionale di giornalisti al mondo, ha nominato per il premio il Sindacato dei giornalisti palestinesi. È stato quindi il suo presidente, Nasser Abu Baker, a ritirare il premio in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa a Santiago del Cile, il 2 maggio, a nome di tutti i giornalisti di Gaza.
Dall'inizio del conflitto, 7 mesi fa, Israele ha chiuso i confini di Gaza ai giornalisti internazionali, e da allora a nessuno è stato consentito il libero accesso all'enclave. Inoltre, all’inizio della guerra lavoravano un migliaio di giornalisti di Gaza e più di un centinaio di loro furono uccisi. Di conseguenza, la professione ha subito un tasso di mortalità superiore al 10% (cioè sei volte superiore al tasso di mortalità della popolazione generale di Gaza e circa tre volte superiore a quello degli operatori sanitari).
Il presidente del PJS Nasser Abu Baker ha dichiarato: “I giornalisti di Gaza hanno sopportato un attacco prolungato da parte dell’esercito israeliano di una ferocia senza precedenti ma hanno continuato a fare il loro lavoro, come testimoni della carneficina intorno a loro. È giusto che siano onorati nella Giornata mondiale della libertà di stampa. Quello a cui abbiamo assistito a Gaza è sicuramente l’attacco più prolungato e mortale alla libertà di stampa della storia. Questo premio dimostra che il mondo non ha dimenticato e rende omaggio al loro sacrificio per l’informazione”.
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