USA: università, dura repressione delle proteste
di Rico Guillermo

Violenze da parte della polizia e centinaia di arresti nelle università statunitensi a seguito delle proteste studentesche che sostengono Gaza, denunciano la violenza dell'azione israeliana e chiedono l'interruzione dei rapporti di collaborazione fra gli atenei e con entità israeliane.

Nel frattempo, gli studenti hanno respinto i tentativi in ​​corso - anche da parte dell'amministrazione Biden - di travisare il movimento studentesco etichettandolo come “antisemita” sulla base delle affermazioni di singoli manifestanti.

A New York, gli studenti provenienti da diversi atenei hanno creato un nuovo campo di solidarietà con Gaza dopo la rimozione del loro precedente campo a Gold Plaza da parte della polizia. Nel distretto di Columbia - che è quello di Washington - i dipendenti delle tre maggiori università locali hanno creato un cordone umano a protezione degli studenti.

La feroce repressione ha visto l'arresto violento anche di docenti e personale degli atenei, fra cui Noelle McAfee, direttrice del dipartimento di filosofia della Leroy University di Atlanta, USA, che è stata sbattuta per terra da poliziotti mentre ripeteva di essere una docente.

Gli studenti della Northwestern University di Chicago si sono uniti ad una campagna di sit-in progressisti all'interno degli istituti scientifici, chiedendo la fine degli investimenti di varie amministrazioni universitarie con Israele. In un recente sviluppo, l’amministrazione della George Washington University ha notificato ai manifestanti che le loro azioni violavano le politiche universitarie.

I rinnovati scontri tra la polizia e gli studenti che si oppongono alla guerra israeliana a Gaza hanno suscitato preoccupazioni sull’uso di metodi violenti per reprimere le proteste. Quindi, le tensioni sono aumentate dopo l’arresto di dozzine di persone alla Columbia University la scorsa settimana.

Gli attivisti riferiscono che negli ultimi due giorni le forze dell'ordine, agendo per volere delle amministrazioni universitarie, hanno utilizzato taser e gas lacrimogeni contro gli studenti manifestanti alla Emory University di Atlanta, in Georgia. Nel frattempo, la polizia in tenuta antisommossa e a cavallo ha disperso i manifestanti all'Università si Austin, in Texas.

Alla Columbia University di New York, epicentro del movimento di protesta, i funzionari universitari sono arrivati ​​ad un punto morto con gli studenti riguardo alla rimozione di un campo allestito due settimane fa per protestare contro l’aggressione israeliana a Gaza. L'amministrazione ha dato tempo ai manifestanti studenteschi fino a oggi, venerdì, per raggiungere un accordo per smantellare decine di tende situate nel campus universitario.

L’università aveva già tentato di disperdere con la forza la protesta il 18 aprile, quando il presidente dell’università Nemat Minouche Shafik aveva preso la decisione senza precedenti di invitare la polizia di New York nel campus. Questa azione ha attirato critiche da parte di molti studenti, docenti e gruppi per i diritti umani.

In seguito a questa mossa, la polizia ha arrestato oltre 100 persone e ha sgomberato le tende dal parco principale dell'università. Tuttavia, il campo è riapparso nella sua posizione originale pochi giorni dopo. Altre università stanno adottando misure per impedire l’organizzazione di manifestazioni simili nei loro campus. Alcuni hanno scelto di disperdere le proteste utilizzando le forze di polizia, ricorrendo talvolta a mezzi violenti.

In particolare, secondo un conteggio della Reuters, negli ultimi giorni le autorità statunitensi avrebbero arrestato circa 550 persone provenienti da importanti università americane per il loro coinvolgimento nelle proteste contro la guerra a Gaza.

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