Khan Younis: sospetto espianto di organi da palestinesi uccisi
di Gabriella Mira Marq

Le condizioni di alcuni corpi di civili rinvenuti nelle fosse comuni del Nasser Medical Complex di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, hanno generato il sospetto di espianto di organi da parte delle forze israeliane.

"Alcuni corpi sono stati trovati con le mani legate, l'addome aperto e cuciti in modo incompatibile con i metodi consueti di sutura delle ferite a Gaza, sollevando il sospetto della scomparsa di alcuni organi", ha affermato oggi in conferenza stampa Mohammed Al-Mughayer, direttore del reparto forniture e attrezzature del dipartimento dell’Agenzia per la Protezione Civile di Gaza.

"Sono stati trovati anche i corpi di un uomo e di una giovane ragazza mutilata e senza arti, che indossavano camici ospedalieri, sollevando il sospetto che fossero sepolti vivi", ha aggiunto.

Al-Mughayer ha anche osservato che "le mani di alcuni corpi sono state trovate legate con manette di plastica e i cadaveri indossavano abiti bianchi usati dall'esercito israeliano come vestiti per i detenuti nell'ospedale Nasser, con segni di ferite da arma da fuoco alla testa, sollevando il sospetto della loro esecuzione e liquidazione sul campo."

"Abbiamo anche trovato molti corpi avvolti in sudari neri e blu fatti di plastica e nylon, che sono diversi dal colore dei sudari usati a Gaza, sollevando il sospetto che l'obiettivo dell'occupazione fosse quello di aumentare la temperatura dei corpi per accelerarne la decomposizione e nascondere le prove", ha detto.

Secondo lui tutte le prove precedenti "indicano che l'occupazione (l'esercito israeliano) ha commesso crimini contro l'umanità e ha effettuato esecuzioni sul campo nei locali dell'ospedale Nasser." "Chiediamo la rapida apertura di un'indagine internazionale su questo caso", ha aggiunto.

L'esercito israeliano si è ritirato da Khan Younis il 7 aprile dopo un'operazione di terra durata quattro mesi nel complesso medico Nasser.

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