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25 aprile 2024
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Viva il 25 aprile, contro il nuovo nazismo!
di Leonardo Masella

Viva il 25 aprile, contro il nuovo nazismo Usa-Ue-Israele che minaccia il mondo intero.

Quest’anno il 25 aprile è completamente diverso dagli anni passati.

Gli euro-atlantici guerrafondai di destra e di sinistra faranno come al solito finta di litigare sulle ipocrite celebrazioni della Resistenza, ma la giornata sarà una giornata di lotta contro gli affossatori della Resistenza, contro il nazifascismo e i nazifascisti di oggi che sono gli Usa, la Ue e Israele, che stanno massacrando gli ucraini e i palestinesi.

Gli anni passati una parte della sinistra e anche dei comunisti ripeteva un errore classico. Quello di festeggiare il 25 aprile come un ricordo del passato invece come momento di battaglia politica attuale nel contesto presente. In particolare si manifestava contro un pericolo del passato (e cioè un falso pericolo) invece che contro il fascismo del presente e del futuro, che ovviamente non si presenta e non si presenterà con le stesse forme del passato.

La storia si ripete, ma mai nelle stesse forme. Questa frase è fatta da due parti, la prima molto importante “La storia si ripete”. “La storia è maestra di vita” dicevano i latini. Se non si conosce la storia si fatica a capire gli avvenimenti contemporanei. Ma la seconda parte è altrettanto importante: “ma mai nelle stesse forme”. Se si pensa che la storia si ripeta nelle stesse forme si rischia di sbagliare completamente e continuamente.

Eppure questo è un errore che commettiamo facilmente e non solo per il 25 aprile. Molti di noi pensano di fare gli antifascisti continuando a contrastare i vecchi simboli e i vecchi reduci del vecchio fascismo, non il nuovo fascismo, cioè la nuova politica reazionaria e guerrafondaia del grande capitale internazionale, che ha la sua testa negli Usa e nel capitale finanziario.

La nuova politica reazionaria del grande capitale che sta portando ad un nuovo regime “fascista” (che si chiami così o no, poco importa) non è costituita dalle varie Forza Nuova, Casapound, gruppi e gruppetti marginali di reduci del fascismo, e neppure dal governo di destra, ma è quella euro-atlantica delle due frazioni dello stesso partito, centro-destra e centro-sinistra, che sta cancellando gli ultimi residui di democrazia costituzionale e sta portando l'Italia in guerra. Il nuovo nazismo è quello dell’Amministrazione americana e il nuovo fascismo è quello del governo bipartisan che aderisce alla guerra e che, non a caso, aiuta i nazisti ucraini e quelli israeliani nel genocidio dei palestinesi.

Per questo, quanto di più sbagliato nel giorno del 25 aprile è stato negli anni scorsi manifestare solo per ricordare e per celebrare ritualmente. Proprio celebrando così la Resistenza – ritualmente e nel semplice ricordo - la si è tradita negli anni. Con la mano sinistra la si celebrava e con la mano destra la si tradiva. Con la mano sinistra Napolitano consegnava la Costituzione ai giovani studenti e con la mano destra la violava e la cancellava sostenendo già allora le guerre e le politiche liberiste. Diceva Piero Calamandrei che il programma politico della Resistenza è la Costituzione. La Costituzione è stata già ampiamente tradita.

L’articolo 1, “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, è stato tradito anche dal Pd e dal centro-sinistra che ha da tempo, mica solo ora !, messo la legge del massimo profitto al posto del lavoro e dei lavoratori. Per non parlare degli articoli 41, 42, 43 che parlano addirittura di espropriazione e nazionalizzazione delle imprese “che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”. Negli ultimi 30 anni si è fatto precisamente il contrario portando avanti politiche spinte di privatizzazione non solo nel campo della produzione a partecipazione statale, ma anche nel campo dell’energia, delle telecomunicazioni e persino dei servizi sociali e sanitari, attraverso la cosiddetta sussidiarietà orizzontale inserita persino in Costituzione dal centro-sinistra.

Per non parlare dell’articolo 11 della Costituzione, “L’Italia ripudia la guerra”, tradito nella sostanza già nei primi anni del dopoguerra con l’ingresso dell’Italia nella Nato, alleanza militare sorta 5 anni prima del Patto di Varsavia e quindi senza alcuno scopo difensivo, ma solo a scopi aggressivi e di intimidazione. Quell’articolo è stato poi tradito anche formalmente con la partecipazione italiana – col governo di centro-sinistra D’Alema – ai bombardamenti della Nato su Belgrado e poi successivamente con la partecipazione del governo Berlusconi all’invasione dell’Afghanistan (proseguita dal governo Prodi) e poi dell’Iraq, e infine con la partecipazione al bombardamento della Libia, su spinta di Napolitano e del Pd. Per non parlare della guerra della Nato alla Russia di questi giorni o al sostegno al genocidio israeliano dei palestinesi.

Oggi, per la prima volta dopo tanti anni, abbiamo la possibilità di non ripetere questo errore, di rovesciare la situazione: le bandiere della Nato e della guerra devono stare fuori dai cortei, e accetteremo solo i militanti del Pd che ripudiano la guerra e che sono contro il genocidio dei palestinesi. Viva il 25 aprile, contro il nuovo nazismo Usa-Ue-Israele che minaccia il mondo intero.

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