Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
20 aprile 2024
tutti gli speciali

Attacco Iran: riflessioni a bocce ferme
di Francesco Dall'Aglio

Ho aspettato un po' prima di scrivere qualcosa sull'attacco israeliano all'Iran, perché volevo qualche informazione più certa. Informazioni certe ovviamente non ne avremo (così come continuiamo a non averne sull'attacco iraniano a Israele) e ufficialmente Israele non ha rivendicato l'attacco, ma almeno le versioni si sono stabilizzate. A quanto si è capito, l'aviazione israeliana ha effettuato un "attacco limitato", come lo descrivono i media statunitensi alla base di Isfahan: dopo un lancio di droni per saturare le difese antiaeree, che secondo le fonti iraniane nono stati tutti abbattuti senza problemi, sono stati lanciati tre missili.

Qui le cose si fanno un po' più oscure. I missili non hanno fatto danni, ma in realtà non è nemmeno chiaro se ci siano arrivati, ad Isfahan, e se fossero missili veri o solo decoy: perché (vedi foto) in Iraq, tra Latifiyah e Aziziyah, cioè a un centinaio di chilometri dal confine iraiano e a più di 550 da Isfahan, sono stati ritrovati i resti di due "Blue Sparrow" inerti, ossia senza testata, che l'aviazione israeliana utilizza come bersagli per le esercitazioni.

Abbiamo già visto anche in Ucraina i russi utilizzare missili inerti per aprire le difese antiaeree e far poi arrivare i missili "veri", ma qui il secondo lancio non c'è stato. È stato fatto apposta, per minimizzare la possibilità di fare danni seri ma per dare comunque un avvertimento, ovvero che la prossima volta i missili potrebbero essere "veri"? Oppure qualcosa è andato storto, i missili non sono arrivati sui bersagli impegnando le difese antiaeree, e quindi la fase due, ovvero il lancio dei missili "veri", non è partita? (Se proprio dovessi scommettere qualcosa, direi la prima di queste due possibilità. Ma non amo scommettere).

Ad ogni modo l'onore è salvo, come suole dirsi. Così come aveva fatto l'Iran, Israele ha dimostrato di sapere cosa colpire sul territorio nemico e di avere la possibilità di farlo; e ha anche lanciato un messaggio politico dimostrando di potere utilizzare lo spazio aereo dei vicini, cosa che l'Iran non può invece fare (o può fare in maniera molto più limitata e complessa). L'Iran ha annunciato che non risponderà, entrambi hanno (pare, e speriamo) messo in atto strategie per de-escalare, e tutto quindi è tornato come prima.

In realtà non proprio tutto, e non proprio come prima. Entrambi i contendenti hanno chiarito che hanno i mezzi, e soprattutto la volontà politica, per colpire l'avversario sul suo territorio. Bisogna vedere se e quando vorranno farlo. PS - non farò un post apposito sulla faccenda, ma il Tu-22M3 precipitato in fiamme questa mattina nel distretto di Krasnogvardeysky della regione di Stavropol non è stato abbattuto dalla contraerea ucraina; la distanza è troppo grande, l'aereo è caduto in "flat spin" con un motore in fiamme ma senza perdere integrità strutturale, e sui resti del velivolo non ci sono le tracce tipiche dell'impatto di un missile antiaereo. Per gli stessi motivi non si è trattato di "fuoco amico" ma di un problema tecnico - dicono all'impianto idraulico, con le conseguenze che si sono viste.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale