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19aprile 2024
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Valditara vuol rivedere i libri di Storia
di Armando Reggio

Il minculcop va sempre più delineandosi nell'era meloniana.

Un breve e sommario riepilogo dei provvedimenti e commenti del sapiente Valditara, che mirano a mettere le mani classiste e xenofobe sulla scuola, il luogo della formazione per antonomasia.

La presunzione di colpevolezza degli studenti e le facili bocciature per la condotta, le classi differenziali per stranieri, il divieto di lezioni su Costituzione e Resistenza, le gabbie salariali per gli insegnanti, l'incremento dei privati nelle scuole anche attraverso 'conferenze' di imprenditori, il voto in condotta misurato in decimi anche alle elementari, il millantato antifascismo di suo padre, le intimidazioni alla preside Annalisa Savino, l'aspra critica alla scuola di Pioltello autorevolmente neutralizzata dal Presidente Mattarella, la minimizzazione dello squadrismo dei giovani picchiatori neofascisti contro gli studenti del liceo Michelangiolo di Firenze...

Come pure l'equiparazione del telefonino alla cocaina, l'esaltazione dell'umiliazione quale strumento educativo, il favore per gli sbocchi lavorativi a danno della formazione culturale, l'ostilità omofoba alla carriera 'alias', le tracce della sua prima maturità da ministro palesemente nazionaliste, la paghetta di 100 euro agli studenti con la media del nove, la lettera 'di storia' inviata alle scuole in cui condannava il comunismo e 'dimenticava' fascismo e antisemitismo, il martellante revisionismo storico ('vezzo' dell'intera destra), l'imposizione di non chiudere le scuole per festività non riconosciute, il limite del 20% nelle classi di studenti figli di stranieri... e tante altre onorevoli uscite!

E L'ultima, passata sotto silenzio: è bene non divulgare certe iniziative, che troppo palesemente attentano alla libertà d'insegnamento e all'osservanza delle attitudini degli studenti nel clima democratico, che è andato definendosi soprattutto negli anni '70 grazie alle lotte studentesche e alla sensibilità dei partiti di massa, la DC e il PCI.

La trovata di Valditara è epurare dalle scuole medie i testi di storia dissonanti dal pensiero unico, che si è imposto dal 24 gennaio 2022, allorché la Russia di Putjn ha invaso l'Ucraina. Putin, che fino al giorno precedente era il mito di Berlusconi, di Salvini e della Meloni!

Proviamo a svolgere una breve ricostruzione. “Sulla Russia e l’Ucraina molti testi di storia delle scuole secondarie di primo grado hanno una versione distorta dei fatti, arrivando al punto di insinuare l’idea di una guerra civile in Donbass, invece di spiegare che è un conflitto per procura, manovrato e deciso dalla Russia con l’obiettivo di destabilizzare e infine annettere l’Ucraina. In questi libri c’è una narrativa che pare dettata dal Cremlino”. È la denuncia di Massimiliano Di Pasquale, direttore dell’Osservatorio Ucraina presso l’istituto “Gino Germani”.

Di Pasquale, esperto di guerra ibrida e misure attive, ha esaminato 13 sussidiari - non "molti" - adottati nelle scuole medie, ma - tranquilli! - intende estendere la ricerca, così da poter disporre di una conoscenza approfondita.

Intervistato da 'Il Fatto Quotidiano', non ha esitato ad annunciare il proprio intento programmatico: “Un gruppo di attiviste ucraine di Milano e Roma si è rivolto a Irina Cascei, giornalista ucraina che ci ha segnalato la questione. Dalla nostra ricerca effettuata sulle edizioni che vanno dal 2017 al 2023, risulta che su tredici libri di autorevoli casi editrici italiane ben dodici riportano delle disinformazioni: mappe in cui 'la regione russa' include i confini di Ucraina e Paesi baltici, cancellando qualunque identità che non sia quella di Mosca; i russofoni d’Ucraina che diventano direttamente 'russi' (e dunque perché mai dovrebbero far parte di un altro Stato, si chiederà il lettore undicenne). Ora vogliamo confrontare i testi con ciò che dicevano prima del 2014 per capire se le narrazioni sono le stesse”.

E incalza, chiedendosi se si tratti di “leggerezza” da parte delle case editrici o di influenza culturale, ma non ha ancora elementi certi per poter trarre delle conclusioni. Dai, siamo tranquilli per ora!

È indiscutibilmente preoccupato che i ragazzi fra gli 11 e i 13 anni corrano il serio rischio di essere plagiati, essendo costretti a studiare e conferire al prof di storia che "le regioni baltiche vengono considerate regioni russe nonostante, a esempio, la Lettonia fosse storicamente legata alla Svezia”. E, a sostegno della propria indignazione, cita molti stralci del testo 'Vivi la geografia' della Zanichelli e di 'Caponord' de La scuola editrice.

Non è una notizia - direte - poiché la denuncia è evidentemente di parte, pur se inconcepibile in una democrazia come la nostra, che ha negli articoli 21 (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione) e 33 (L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento) della Costituzione due dei massimi riconoscimenti di libertà civile.

Allarma, invece, benché non stupisca, che il ministro Valditara, appresa l'indignazione del Di Pasquale, abbia immediatamente disposto verifiche! Infatti, sollecito, ha diffuso una nota, nel suo lessico forbito coerente con i giri sintattici... ehm: “In relazione alla notizia della diffusione di libri di testo scolastici per le scuole secondarie di primo grado con un’impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell’Unione Sovietica comunista (sic!) nelle discipline di storia e geografia, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato verifiche per appurare se i contenuti dei manuali presentano effettive criticità”. A capi di Stato, cancellieri, a tutti noi cittadini dell'orbe terracqueo (cit.) e soprattutto al popolo russo era sfuggito che l'Unione Sovietica fu sciolta l’8 dicembre 1991 con la risoluzione firmata da El’cin, l'ucraino Kravčiuk e il bielorusso Šuskevič, che contestualmente istituirono la CSI (Comunità degli Stati indipendenti).

Ed eravamo ignari che Gorbaciov fu costretto a dimettersi 17 giorni dopo, il 25 dicembre. Eravamo presi dal pranzo natalizio, noi cattolici! E non sapevamo che da quel giorno la bandiera dell'URSS cessò di sventolare sullla facciata del Cremlino, sostituita dal tricolore russo.

Quanto è grassa la nostra ignoranza, ingiustificabile. Il nostro ringraziamento all'eminenza grigia di Valditara mai potrà essere bastevole.

Ecco, saremo in perenne debito - per le generazioni che si perderanno nel futuro - con l'esimio intellettuale uno dei maggiori storici del mondo. Attenderemo sereni, certi che l'epurazione... ops, l'affermazione della verità... sarà giusta e consona al pensiero complesso, di cui si pregia il nostro autorevole governo.

Un suggerimento: potrebbere adottare quale testo ufficiale di educazione civica il libro di Vannacci, esempio di analisi della nostra Costituzione e del tessuto sociale: 'Il mondo al contrario'. O 'Il coraggio vince', la sua seconda fatica.

Il nostro ministro farà 'la scelta giusta', convocando la Zanicchi quale consulente onoraria! Speriamo...


per approfondire...

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