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19 aprile 2024
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Il genocidio continua...
di Alessandro Ferretti

Aggiornamenti sulla pulizia etnica: ieri l'esercito occupante si è infine ritirato dal campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, dopo una devastante incursione durata una settimana.

Durante questa settimana l'IDF ha demolito 14 torri (condomini a molti piani) oltre a edifici residenziali e case appartenenti a cittadini, sfollandoli sotto la minaccia di bombardamenti aerei e cannonate di carri armati. In totale, in una sola settimana l'esercito ha distrutto 13.000 unità abitative con artiglieria, bombardamenti aerei e demolizioni controllate.

Il sindaco di Nuseirat ha dichiarato alla CNN che l'IDF ha pure distrutto più di 25.000 metri quadrati di strade, oltre a pozzi d'acqua e a generatori che alimentavano le pompe. Inoltre, nel tempo si sono accumulate per strada e vicino ai rifugi circa 20.000 tonnellate di rifiuti di ogni tipo. Come se non bastasse, l'IDF ha anche sventrato più di tre chilometri di tubature del sistema fognario, generando un disastro sanitario a lungo termine.

In un video, pubblicato su Youtube da un canale sionista, si vede la demolizione di una delle torri. Vale la pena riportare il delirante commento che accompagna il video: il condominio viene definito come "un torreggiante simbolo del terrore" in quanto sarebbe stato una base operativa di Hamas (come d'altronde, a sentir loro, erano tutte le centinaia di migliaia di case che Israele ha distrutto), la sua demolizione sarebbe nientemeno che "una significativa vittoria nella lotta al terrorismo" e "un punto di svolta nella lotta per la pace e la sicurezza nel Medio Oriente".

Ovviamente, oltre alle case, l'esercito occupante si è anche premurato di ammazzare un cospicuo numero di persone: 75 uccisi, 350 feriti e ben 100 dispersi, probabilmente in massima parte morti sotto le macerie o rapiti. Molti testimoni hanno anche riportato un dettaglio agghiacciante: sabato e domenica notte l'IDF ha inviato dei quadricotteri che diffondevano grida di dolore di bambini o richieste disperate di aiuto da parte di donne che urlavano "aiutatemi, mio figlio è stato ucciso", in modo da attirare i palestinesi allo scoperto e sparargli. Almeno sette persone sono state ferite in questo modo.

Nonostante tutto questo, appena l'esercito occupante si è ritirato i civili palestinesi sono subito tornati a Nuseirat. Nei commenti trovate il link al servizio fotografico di Al Jazeera che mostra il ritorno degli sfollati, intenti a cercare di recuperare il recuperabile dalle macerie delle loro case. Secondo le stime delle Nazioni Unite, ormai i due terzi delle unità abitative di Gaza sono state distrutte... e il genocidio continua.

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