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Draghi, il nuovo che avanza
di
Domenico Tiziani
Il Tg3 apre con un pippone di 5 minuti sull'intervento di Draghi in vista della futura governance della UE.
Le cose non avvengono a caso, questo spazio mediatico su una rete dove il Pd ha un suo peso, significa che Lui, il Migliore si candida a prendere il posto della Von der Leyen.
Il vegliardo che ha avuto il mondo in gran dispetto perché non è stato nominato, per acclamazione, Presidente della Repubblica, riceve subito un placet di Orban, Meloni si accoderà e Schmitt, candidato di bandiera del Pse, cioè del PD farà appunto, il candidato di bandiera.
Draghi, l'uomo - non solo lui, per il vero - che non ha capito nulla della guerra in Ucraina dove,2 anni fa, annunciava sconfitte in serie della Russia e il suo imminente fallimento economico.
Lui che nei 18 mesi del suo governo ha gonfiato a dismisura il consenso della destra in Italia, che ha dato il colpo mortale alla sanità pubblica italiana, portando la spesa al 6,1% del Pil, fra gli ultimi in Europa.
Lui che è quasi un ottuagenario, si presenta come il "nuovo che avanza" ma è solo un modesto e mediocre rappresentante di chi ha il mano il potere vero, il capitale finanziario.
Ma in fondo è giusto così, una UE in declino irreversibile non può che scegliere lui a dirigerla.
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