Cina e Indonesia sostengono adesione della Palestina all'ONU
di Armando Lo Giudice

Giovedì Cina e Indonesia si sono impegnate a sostenere l’adesione della Palestina all’ONU prima del voto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

“Sia la Cina che l’Indonesia sosterranno pienamente la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite”, ha detto ai giornalisti il ​​ministro degli Esteri indonesiano Retno Marsudi dopo il suo incontro a Giakarta con il suo omologo cinese Wang Yi, ha riferito il quotidiano locale inglese Jakarta Globe.

Wang, da parte sua, ha esortato gli Stati Uniti, un alleato chiave di Israele, a “mettere da parte il proprio ego e ad ascoltare attentamente ciò che dice la comunità internazionale”. "Credo che i funzionari governativi americani dovrebbero apprendere le conoscenze di base", ha aggiunto.

Alla fine di marzo, gli Stati Uniti si sono astenuti dal voto, consentendo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di approvare la risoluzione 2728, che chiedeva un cessate il fuoco immediato durante il resto del mese sacro del Ramadan. Tuttavia, la risoluzione non è riuscita a impedire a Israele di bombardare incessantemente ospedali e altre strutture civili nell’enclave assediata.

Wang ha dichiarato: “Gli Stati Uniti hanno definito la risoluzione “non vincolante” e il mondo è rimasto molto scioccato da ciò che hanno affermato gli Stati Uniti. Ciò dimostra che per gli Stati Uniti il ​​diritto internazionale è solo uno strumento che usano come vogliono. La Carta delle Nazioni Unite afferma che le risoluzioni del Consiglio di sicurezza sono vincolanti per tutti i membri delle Nazioni Unite”.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU voterà oggi un progetto di risoluzione affinché la Palestina diventi membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.

La risoluzione richiede nove voti a favore per essere approvata, a condizione che nessuno dei cinque membri permanenti – Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia e Cina – voti contro. Una volta che la Palestina avrà ricevuto la raccomandazione del Consiglio, avrà bisogno della maggioranza dei due terzi dei voti dei 193 membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite prima di poter diventare membro a pieno titolo.

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