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18 aprile 2024
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La medicina di guerra e delle catastrofi
di Renato De Vecchis *

Si avvicinano tempi grami per effetto di politiche aggressive e della volontà di conquistarsi con la iniziativa bellica opportunita' di guadagno e dotazioni di materie prime attraverso la sopraffazione di chi le detiene.

La mentalità orgogliosamente autoreferenziale dei maggiorenti e opinion makers dell' Occidente mostra la corda, nel senso che cade la vecchia prosopopea, travolta dal riscontro di progressi cospicui dei Paesi così detti emergenti che testimoniano della vitalita' dei loro ingegni e del dinamismo della loro economia.

In Italia le dinamiche sociali registrate indicano un esodo degli italiani culturalmente e tecnicamente qualificati nelle materie scientifiche (ingegneri, biotecnologi, informatici, medici, chimici, fisici etc) e un assorbimento di mano d' opera scarsamente o per nulla qualificata proveniente dai paesi teatro di carestie, guerre e devastazione climatica.

Al tempo stesso si rileva una rarefazione dello impegno produttivo della grande industria (metalmeccanica autoveicolare, siderurgica, petrolchimica) con enfasi stucchevole della propaganda governativa intorno alla presunta buona salute delle piccole e medie imprese (PMI).

Questa retorica consolatoria esibita dai vari Salvini, Meloni e Urso riguardo al ruolo decisivo delle PMI per lo sviluppo della Nazione dovrebbe essere integrata dalla considerazione che è la grande impresa industriale che è in grado di implementare stabilmente programmi di ricerca e sviluppo, capaci di condurre all'applicazione compiuta dei nuovi brevetti o di crearne di nuovi.

Oggi assistiamo a Grugliasco (TO) alla dismissione di molte decine di ingegneri in un primo momento assunti per dare impulso all'automotive innovativo della Maserati.

In passato abbiamo assistito allo smantellamento di team di ricerca davvero ragguardevoli come quello che ruotava intorno alla industria elettronica Olivetti e che aveva prodotto risultati di rilievo nella ricerca applicata alla telefonia e alle comunicazioni satellitari, e si era distinta per le acquisizioni nel campo del riconoscimento vocale.

Negli anni 90 è implosa poi una azienda di tradizione storica nel settore della Chimica Farmaceutica, la Carlo Erba travolta nel destino di debacle della Montedison di cui era filiazione.

La scomparsa della Olivetti nel settore della informatica e delle telecomunicazioni e della Montedison Carlo Erba è stata seguita dall'emergere di derive aziendali con funzione succedano paragonabili alle illustri aziende estinte la prima con un sostanzioso appannaggio consolatorio per l'ing. De Benedetti, la seconda con il ferale epilogo del colpo di rivoltella alla tempia del dr. Gardini.

* Cardiologo, medico ospedaliero, Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio


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