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Occidente scenda dal piedistallo
di
Piero Graglia *
Non capisco molte cose di questa crisi, ma soprattutto non capisco il doppio standard.
L'indignazione per l'aggressione a Israele con più di 300 droni e missili da crociera è molto giusta e doverosa; sarebbe stato altrettanto giusto e doveroso condannare l'attacco di Israele alla ambasciata iraniana a Damasco lo scorso 1° aprile, soprattutto per l'evidente violazione del principio internazionale della inviolabilità delle sedi diplomatiche.
Invece nessuna voce ha richiamato all'ordine un governo ormai sulla china della guerra non per annientare il nemico, bensì per sopravvivere come governo. È la vecchia e collaudata tecnica dell'Union sacrée nazionale che annulla differenze e dissensi e unisce nella lotta.
Il governo di Netanyahu è perfettamente comprensibile su questa linea; meno i Paesi europei e gli USA che subiscono questa escalation. Se partiamo dal presupposto che ogni azione militare da parte di un Paese occidentale (Israele compreso) contro un Paese mediorientale sia giustificata a priori, poi non dobbiamo scandalizzarci della risposta.
Questa spirale di violenza generalizzata non la si ferma solo con la buona volontà, ma forse anche scendendo dal piedistallo ideale dei "buoni" contro i "cattivi".
Vedere la folla esultante a Teheran, in stile calcistico, con bambini e adulti esaltati dai fuochi d'artificio "quasi" inefficaci contro Israele, dà il senso di una follia collettiva che va dritta verso la Geenna.
Al punto in cui siamo, in questo confronto, "il più pulito c'ha la rogna" come si dice a Livorno...
* Ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali
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