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16 aprile 2024
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Carta nera
di Andrea Battantier *

L’Italia torna indietro, lo esprimono a chiare lettere Reporter Senza Frontiere e la Federazione Europea dei giornalisti.

Si tratta di disposizioni contrarie al nuovo regolamento europeo sulla libertà di stampa.

La proposta di Fratelli d’Italia prevede infatti pene detentive (fino a 4 anni e mezzo di carcere) per i giornalisti condannati per diffamazione.

Ricordiamo che Corte costituzionale ha ritenuto illegittime le pene detentive per i media.

In relazione al bavaglio introdotto sull’informazione giudiziaria, secondo il procuratore Nicola Gratteri “tutto parte dalla Cartabia”, la norma voluta dall'ex ministra della Giustizia.

Le associazioni che tutelano i diritti dei giornalisti in Europa ritengono questo emendamento "assolutamente scandaloso" (portavoce di Reporter Sans Frontières Pavol Szalai, LaPresse).

Il portavoce ritiene che il bavaglio vada contro la decisione della Corte costituzionale italiana: "un grande passo indietro in Italia. Questa riforma ha anche misure pericolose a causa del divieto di esercizio giornalistico.

Un giornalista condannato per diffamazione può essere interdetto dall’esercizio della professione e questo è contrario agli obblighi internazionali dell’Italia. Costituirà una violazione diretta del diritto internazionale perché una sentenza del genere violerebbe la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e le disposizioni del Patto internazionale sui diritti civili e politici.

Quindi queste due misure, la reintroduzione della pena detentiva nella riforma e il divieto di lavorare come giornalista, sono scandalose e pericolose”.

Anche la Federazione europea dei giornalisti (Efj) è sul piede di guerra e, per bocca del segretario generale Ricardo Gutiérrez, afferma: “Si tratta di una deriva orwelliana particolarmente pericolosa, che ricorda i tempi bui dell’Italia fascista...Si tratta di criminalizzare l’esercizio del giornalismo in Italia e di imporre un’autocensura generalizzata. Il diritto di accesso alle informazioni dei cittadini italiani sarebbe completamente compromesso qualora tali disposizioni venissero adottate...Confondere diffamazione e notizie false è il culmine della perversità...lo strumento definitivo di censura che consentirà a chi è al potere di incarcerare i giornalisti che servono l’interesse pubblico denunciando gli eccessi di chi è al potere...non avremmo mai pensato di arrivare a un delirio così liberticida, degno delle peggiori dittature. Questi tentativi di imporre la censura legale vanno completamente contro gli standard legali europei sulla libertà di stampa, basati sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Queste proposte sono del tutto contrarie anche al nuovo regolamento europeo sulla libertà di stampa, che entrerà automaticamente in vigore nei prossimi mesi. Con tali proposte la maggioranza di governo italiana si autoesclude dall’Europa dei diritti umani e dall’Unione europea“.

* Componente Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio

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