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Bombe buone e cattive
di
Sergio Scorza
In questi giorni abbiamo avuto l’ennesima conferma che la “grande stampa occidentale” applica pedissequamente questa singolare distinzione:
1. Ci sono le “bombe cattive” e sono quelle che cercano di colpire obiettivi militari (senza, tuttavia, riuscirci);
2. Poi ci sono le “bombe buone“ e sono quelle che colpiscono, da più di 6 mesi, civili innocenti, università, operatori umanitari, giornalisti, luoghi di culto, ospedali, imprese, campi profughi, approvvigionamenti alimentari, mercati, fornitura d'acqua, case, infrastrutture, biblioteche, zone di rifugio.
È un po' una roba tipo "le guerre umanitarie" che facevano innervosire di brutto Gino Strada.
Dossier diritti
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