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15 aprile 2024
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Attacco Iran influirà su forniture armi a Israele
di Paolo Mossetti

"La reazione dell'Iran è stata pianificata e annunciata in anticipo - scrive H. A. Hellyer, ricercatore al Royal United Services Institute e al Carnegie Endowment for International Peace - Le probabilità che potesse arrecare danni a Israele con quel livello di preavviso erano praticamente nulle. L'obiettivo era dare uno spettacolo, e ciò è stato ottenuto. La ricompensa per l'Iran? Un avanzamento della sua reputazione come 'resistenza' a livello internazionale.

In tutto il Medio Oriente e il Nord Africa, nel più ampio mondo musulmano e globalmente (considerando quanto Israele sia isolato a causa di Gaza), l'Iran sarà visto come la potenza pro-palestinese che ha risposto alle violazioni israeliane del diritto internazionale. (dimenticando le proprie). Non possiamo sottovalutare il valore di questo impatto reputazionale nei calcoli del regime iraniano..."

"[Tuttavia] Netanyahu e Israele sono meno isolati nel mondo occidentale rispetto a ieri. C'era un forte movimento per contrastare le vendite di armi occidentali a Israele a causa della violenza a Gaza. Ora la risposta sarà intrecciata con appelli a difendersi dall'Iran. In questo senso, l'Iran non ha affatto indebolito la posizione di Israele; al contrario, dato che Israele dipende fortemente dal sostegno occidentale, ora cercherà di rafforzarlo, con una discreta capacità di farlo.... Senza dubbio Netanyahu vede tutto questo come un'opportunità, e ha dimostrato una notevole abilità cinica nell'autopreservazione politica.
"

L'attacco iraniano avrà con tutta probabilità un effetto immediato sull'Occidente: delegittimare la crescente domanda di limitare o condizionare la fornitura di armi a Israele da parte del fronte euro-atlantico. L'evento di ieri servirà inoltre a giustificare le reticenze israeliane a passare all'Ucraina i propri sistemi di difesa (occultando il reale motivo: mantenere rapporti ambigui con la Russia).

Anche in questo senso si spiega l'apparente gesto irrazionale di Netanyahu, che ha colpito l'ambasciata iraniana a Damasco due settimane fa, dando via all'escalation attuale; inguaiando Biden sotto vari profili, ma anche dandogli modo di silenziare per un po' l'opposizione più radicale a Netanyahu interna ai Democratici.

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