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Cina e Medio Oriente
di
Domenico Tiziani
Se c'è un attore che esercita un ruolo di moderazione, senza rinunciare al suo ruolo, sulla scena mondiale, è la Repubblica Popolare Cinese.
Esemplare la sua reazione su quanto avviene nel Medio Oriente:
"La Cina si dice preoccupata da una possibile escalation dopo l'attacco dell'Iran a Israele e chiede alle parti di "rimanere calme ed esercitare moderazione".
Lo afferma un portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, sottolineando che le tensioni sono una conseguenza del conflitto nella Striscia di Gaza: una guerra che va fermata il prima possibile." (fonte Ansa)
E ha colto esattamente nel segno. Quello che avviene nella Striscia di Gaza è il motore che innesca reazioni a catena e il bombardamento dell'ambasciata iraniana in Siria, completamente fuori dalla legalità internazionale - anche se Usa, Gb e Francia hanno bloccato con i loro veti una risoluzione dell'Onu che condannava questo attacco - e la successiva risposta dell'Iran, sono un modo per oscurare quello che avviene in Palestina, della quale, infatti, nei tg e sulle prima pagine dei giornali non si parla più, nonostante i 35mila morti, la strage di cooperanti e giornalisti, ridando una riverniciata a Netanyhau e al suo governo che stanno portando avanti, con la complicità dell'Occidente che continua a rifornirli di armi, la cancellazione dei palestinesi come popolo.
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