Iran bombarda postazioni israeliane nella Palestina occupata
di Pierfrancesco Pallante

L'Iran alla fine ha reagito al bombardamento della sua ambasciata siriana da parte di Israele.

La forza aerospaziale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana ha annunciato di aver preso di mira le posizioni israeliane nella Palestina occupata con decine di droni e missili, come parte della risposta di ritorsione all'attacco israeliano contro l'ambasciata iraniana in Siria che aveva ucciso alcuni ufficiali iraniani.

Descritta come "senza precedenti" da un corrispondente di Sky News, la Forza aerospaziale dell'IRGC ha annunciato che l'operazione denominata "Truthful Promise" è stata lanciata per "punire il criminale regime sionista".

Le forze iraniane hanno affermato che l'operazione è arrivata "in risposta ai numerosi crimini malvagi del regime sionista", compreso l'attacco all'ambasciata. Ha affermato che le sue forze, supportate da altre unità delle forze armate iraniane, hanno lanciato l’operazione militare “ad ampio raggio”.

La dichiarazione aggiunge che l'operazione è stata condotta con l'approvazione del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale e sotto la supervisione dello Stato Maggiore delle Forze Armate, con il sostegno della Repubblica Islamica dell'Iran e il sostegno del Ministero della Difesa e delle Forze Armate.

"I dettagli di questa operazione attireranno presto l'attenzione dell'eroico popolo iraniano e dei popoli liberi del mondo", conclude la dichiarazione. Successivamente l’IRGC ha annunciato di aver preso di mira i siti militari israeliani e aver colpito e distrutto con successo i suoi obiettivi.

L'ambasciatore iraniano Saed Iravani ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio di sicurezza Onu e al segretario generale Antonio Guterres affermando che l'attacco contro Israele "rientra nell'esercizio del diritto di Teheran all'autodifesa", poi avverte "Ma se il regime israeliano commetterà un nuovo errore, la risposta sarà considerevolmente più dura".

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