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14 aprile 2024
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Tagli a intercettazioni per i reati nella PA via libera ai corrotti
di Renato De Vecchis

I neofascisti al governo elaborano cervellotiche manovre per depotenziare le operazioni investigative attraverso il contingentamento delle intercettazioni.

I neofascisti meloniani hanno un sacro orrore per le lesioni della reputazione, al punto che si profondono in misure legislative concepite per evitare il discredito di soggetti terzi estranei alle indagini ma coinvolti nel gossip malevolo dei media per effetto di intercettazioni che li tirano in ballo. Pertanto i neofascisti commissionano ad uno staff di legulei già votati alla salvaguardia di Berlusconi indagato (Enrico Costa, Cirielli etc) codicilli e commi emendativi che limitino nel tempo- non più di 45 giorni- la durata massima delle intercettazioni per singola procedura istruttoria.

Inoltre viene vietato l'utilizzo processuale delle prove di reato maturate nel corso di una intercettazione nel caso che si tratti di reperti probatori raccolti incidentalmente, estranei agli individui e alle fattispecie di reato per i quali era stata predisposta l'indagine ed accordata la facoltà per gli inquirenti di avvalersi dello strumento della intercettazione telefonica o ambientale.

In aggiunta c'è in gestazione il divieto ope legis dell'uso delle intercettazioni per i reati contro la .pubblica amministrazione.

Questo non e' garantismo ma scandalosa propensione governativa a favorire i corrotti e gli imbroglioni. Si aggiungano le misure per condonare irregolarità amministrative ed edilizie. Nell'insieme questo governo dà l'impressione di volere assecondare gli intrallazzatori e chiudere magnanimamente un occhio nei confronti dei ricchi imprenditori che evadono il fisco e violano i regolamenti.

E' dunque questa la ricetta governativa per stimolare gli investimenti: favorire le condotte amministrative illecite nella convinzione che l'indulgenza nei confronti degli imprenditori che trasgrediscono disinvoltamente le regole ed evadono il fisco si risolva in uno stimolo alla impresa produttiva e in una galvanizzazione delle attività economiche con ricadute favorevoli sul PIL e sulla occupazione.

Gli appalti e le procedure negoziali senza bando, privilegiate dal nuovo codice degli appalti a scapito delle libere gare di appalto comunemente intese, già hanno rovinosamente terremotato il complesso delle buone pratiche amministrative. Ora si aggiungono le limitazioni alla adozione delle intercettazioni e all' uso processuale dei dati contenuti negli smartphone nelle chat.

Questo grande e variegato repertorio di misure che sterilizzano e ingabbiano l'azione degli inquirenti deprivandoli della facoltà di fruire liberamente dello strumento delle intercettazioni nei reati contro la Pubblica Amministrazione rappresenta un vulnus alla prospettiva che criteri meritocratici possano essere compiutamente applicati alle procedure per l'aggiudicazione di incarichi, commesse e appalti relativi alle opere pubbliche commissionate dagli Enti Locali.

Con il depotenziamento delle risorse tecnologiche (intercettazioni, trojan, banche - dati informatiche) disponibili come supporto all'azione inquirente, l'iniziativa governativa si connota per il suo complice fiancheggiamento delle pratiche truffaldine e corruttive. Con l'annacquamento delle potenzialità di indagine e di sorveglianza preventiva si nuoce inoltre alla prospettiva di garantire la sicurezza della cittadinanza, messa a repentaglio infatti dal maggiore rischio di cattiva qualità dei manufatti e approssimativo livello di precisione e di efficienza nei restauri, riparazioni e collaudi di opere pubbliche, nel caso che esse vengano affidate, a seguito di selezioni viziate da favoritismi e corruttele, a professionisti o ditte di inadeguata expertise e scadente qualificazione professionale.

Questo governo fornisce un viatico beneaugurante a chi delinque nella pubblica amministrazione mentre si premura di inasprire le pene per le adunate musicali non autorizzate ("rave party") e per l' omicidio stradale, e introduce sanzioni draconiane per l'uso dello smartphone in corso di guida autoveicolare.

Un governo intriso di autoritarismo fascista e di oscurantismo culturale, che sia i liberali che i socialisti dovrebbero osteggiare e contestare con quanto fiato hanno in gola.


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