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The Economist: esercito Israele ha agito in modo immorale
di
Paolo Mossetti
Numerosi analisti ieri parlavano di un Israele che starebbe perdendo uno dopo l'altro i suoi obiettivi bellici, o del rapporto incrinato con Biden.
A mio avviso questo è sbagliato, o comunque secondario: la pulizia etnica a Gaza è ancora possibile. La Cisgiordania è sempre più un arcipelago.
Gli accordi di Abramo non sono ancora sepolti del tutto. Trump è dietro l'angolo.
La vera sconfitta per Israele è ideologica: decenni di soft power culturale devastati, la narrazione di certe bolle centriste devastata, le giovani generazioni alienate e - grazie anche a procedimenti simbolici come quello dell'Aia - un eccezionalismo morale che non regge più.
Per il resto: Netanyahu è ancora saldamente al potere, e i Paesi dell'area non hanno ancora modo di esercitare una pressione radicale, ammesso che vogliano farlo.
Israele, nonostante il vantaggio abissale sui nemici in termini di risorse politiche, economiche e mediatiche, «ha perso la battaglia della pubblica opinione», secondo i moderati de The Economist. L'IDF «ha agito in modo immorale... Le conseguenze saranno profonde».
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