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13 aprile 2024
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Israele non fa entrare a Gaza alcuni generi di conforto
di Mauro W. Giannini

Israele ha rifiutato o limitato l'accesso nella Striscia di Gaza ad articoli che vanno dalle forniture mediche salvavita, ai giocattoli, ai croissant al cioccolato, ha riferito venerdì un rapporto dei media.

Il Washington Post ha contattato 25 gruppi umanitari, agenzie delle Nazioni Unite e paesi donatori per chiedere informazioni sulla consegna degli aiuti a Gaza. Cibo, acqua e coperte non necessitano di approvazione, ma le agenzie presentano richieste per articoli che ritengono possano essere respinti, come apparecchiature per le comunicazioni e articoli igienico-sanitari o per ricoveri.

“Penso che sia senza precedenti”, ha detto Shaina Low, portavoce del Consiglio norvegese per i rifugiati nei territori palestinesi. “Non è proprio niente con cui le agenzie umanitarie abbiano mai avuto a che fare”.

Alcuni articoli che Israele ha bloccato includono anestetici, croissant al cioccolato, stampelle, generatori per ospedali, kit di maternità, apparecchiature di alimentazione e pannelli solari.

Secondo Jamie McGoldrick, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, i limitati macchinari di scansione e gli orari operativi nei siti di ispezione alle frontiere rallentano la consegna degli aiuti. “Si potrebbe pensare che, dopo cinque mesi e mezzo di crisi di questo tipo, i sistemi in vigore siano un po’ più prevedibili e stabili. In realtà non lo sono. Ed è per questo che stiamo lottando”, ha detto McGoldrick.

La COGAT, l’agenzia militare israeliana responsabile del coordinamento degli aiuti a Gaza, ha affermato che le accuse di limitare gli aiuti sono “false” e che consente in gran parte l’ingresso di forniture umanitarie, previa ispezione di sicurezza. L’ONU e altre agenzie umanitarie hanno affermato che Israele controlla quando possono recuperare le merci dal lato di Gaza dei valichi e anche Tel Aviv deve approvare i percorsi che i camion degli aiuti intraprendono all’interno dell’enclave.

Israele ha condotto un’offensiva militare sulla Striscia di Gaza dopo l’attacco transfrontaliero del 7 ottobre da parte del gruppo di resistenza palestinese Hamas, che ha ucciso meno di 1.200 persone. Dall’inizio della guerra sono stati uccisi a Gaza più di 33.600 palestinesi.

Israele ha anche imposto un blocco paralizzante sull’enclave costiera, lasciando la sua popolazione, in particolare i residenti del nord di Gaza, sull’orlo della fame. La guerra ha spinto l’85% della popolazione di Gaza allo sfollamento interno a causa della grave carenza di cibo, acqua pulita e medicine, mentre gran parte delle infrastrutture dell’enclave sono state danneggiate o distrutte.

Israele è accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia (ICJ), che lo ha esortato a fare di più per prevenire la carestia a Gaza.

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