 |
Come siamo arrivati a questo punto
di
Raffaele D'Agata *
Se vogliamo capire come l'umanità sia arrivata a questo punto, o meglio vi sia stata condotta, bisogna riconoscere un punto di svolta cruciale nei primi giorni di settembre del 1977.
Era accaduto allora questo: il responsabile ufficiale della politica di Mosca, Andrej Gromyko, e quello della politica di Washington, Cyrus T. Vance (una delle ultime persone ragionevoli e normali che il sistema politico nordamericano abbia selezionato nell'ultimo mezzo secolo) si erano incontrati in una sede dell'Onu a Ginevra e avevano sottoscritto una Dichiarazione congiunta.
Questa impegnava le due potenze a cooperare (secondo il mandato che l"Onu formalmente attribuiva loro, del resto) per garantire una pace permanente in Medio Oriente tale da riconoscere e promuovere insieme il diritto ormai praticamente acquisito di Israele a vivere sicuro e i diritti del popolo palestinese.
Cosa non ancora diventata impossibile, ossia tutto sommato ancora praticabile a quel tempo in qualche modo più o meno pasticciato ma - allora! - non proprio assurdo né del tutto falso. Bene. Praticamente il giorno dopo, un'altra autorità di Washington, cioè il Consigliere per la sicurezza nazionale Zbygnew Brzezinski, se ne uscì a propria volta con una dichiarazione la cui sostanza, in soldoni, era: niente affatto, scherzavamo.
Lo schiaffo dato contemporaneamente al Segretario di Stato ("devi capire chi comanda qui") fu inusitato e rivelatore quanto alla struttura profonda e reale del potere a stelle e strisce; mentre a Mosca, che ancora una volta aveva vanamente "rischiato l'ira degli arabi" (come un altro saggio esponente della grande scuola diplomatica voluta - poi con alti e bassi, certo - da Lenin, avrebbe poi rinfacciato a un interlocutore).
Prevalse da allora la valutazione di non perdere ad ogni costo, e possibilmente acquisire, amici nel Terzo Mondo, senza guardare per il sottile, in quella che fu definita una "sovraestensione imperiale" che si rivelò infine suicida per questa semplice ragione: che quanti agivano in nome dell'"Occidente" erano molto più capaci di farsi amico, più o meno provvisoriamente, veramente chiunque, e anche di trasformarlo da fenomeno marginale (in quella che era ancora celebrata come età della secolarizzazione) in protagonista della storia.
La Cia con al-Qaida, lo Shin Bet con Hamas. Gli apprendisti stregoni "vinsero". Al prezzo che tutta l'umanità comune, oggi, è costretta a pagare.
* Già Professore Ordinario di Storia contemporanea e di Storia delle relazioni internazionali, componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier diritti
|
|