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Nell'attuale sistema mondo l'UE si sta suicidando
di
Gabriele Germani
Il sistema-mondo è un modello teorico variegato.
Con sistema-mondo non intendiamo il mondo intero unificato in un'unica tela di scambi e commerci, per intenderci la globalizzazione economica avviatasi a partire dalla metà del 'Ottocento (non solo almeno).
Sistema-mondo è ogni sistema economico-sociale che prevede al suo interno la produzione di gran parte dei beni a esso necessari e quindi una suddivisione sociale del lavoro, per sopperire a queste necessità.
Wallerstein, il primo e forse principale teorico di questo modello, suppone l'esistenza di tre livelli diversi:
1- Micro-sistemi: società più piccole demograficamente e quindi con una minore scala gerarchica e suddivisione dei ruoli lavorativi (un individuo può svolgere più mansioni);
2- Imperi-mondo: sono i sistemi in cui il politico prevale come ordinatore e che tendono a creare blocchi per lo più autosufficienti. Ad esempio, a questo schema potremmo far appartenere l'Impero Romano, le varie dinastie imperiali cinesi, la Persia o gli Inca.
Chiaramente esistevano importazioni dall'esterno (il commercio con l'Oriente e il Baltico per Roma, ma si trattava di merci di lusso che riguardavano una ristretta fascia di popolazione e il cui ingresso non alterava l'ordine socio-economico dell'Impero).
3- Economie-mondo: con la conquista europea dei mari, vediamo l'affermazione del capitalismo mercantile e industriale e quindi l'affermazione di un ordinatore sociale: l'accumulazione capitalistica. In questo caso, la tendenza è ad allargarsi e a superare il potere politico; a integrare o distruggere tutti gli altri sistemi-mondo esterni.
Possiamo infine vedere una fase finale delle economie-mondo, nel sistema-mondo odierno.
La completa integrazione di questo in un unico sistema, con un modello centro-periferia (e una conflittualità tra poli).
In questo nuovo modello, la vecchia rivalità (tra imperi-mondo?) che caratterizzava il polo europeo e quello cinese, viene rimpiazzata da un'unificazione dei centri imperialisti (Nord America-Europa-Giappone) in unico blocco, in cui le differenze statali vengono scardinate.
Prova ne è il suicidio dell'Unione Europea che persegue politiche suicide al proprio interno pur di conservare l'ordine generale e quindi si preferisce far guerra alla Russia, pur di mantenere l'ordine esistente e smarcarsi dagli USA.
Non siamo davanti a una semplice dinamica coloniale, ma a una sorta di convergenza di interessi tra classi dirigenti "imperialiste", sarebbe al riguardo interessante rispolverare il vecchio concetto leninista.
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