Mali sospende attività politiche causa ordine pubblico
di Anna Carla Amato

Mercoledì scorso, la giunta militare al potere del Mali ha vietato tutte le attività politiche nel paese dell'Africa occidentale fino a nuovo avviso. Il colonnello Abdoulaye Maiga, portavoce del governo, ha annunciato alla televisione statale il decreto che vieta ogni attività politica, affermando che la direttiva mira a mantenere l'ordine pubblico.

I partiti politici e le associazioni sono disciplinati rispettivamente dalla legge n. 05-047 del 18 agosto 2005, che istituisce la carta dei partiti politici e la legge n. 04-038 del 5 agosto 2004, relativa alle associazioni. Ai sensi di queste leggi, i partiti politici sono organizzazioni di cittadini uniti da un ideale, che prendono la forma di un progetto sociale, per la realizzazione del quale partecipano alla vita politica in modi democratici.

Per quanto riguarda le associazioni, esse sono disciplinate come accordo con cui diverse persone mettono in comune permanentemente le proprie conoscenze o attività per un altro scopo che non sia condividere profitti. La legge relativa alle associazioni non autorizza i partiti politici a formare gruppi in forma associativa. Questi gruppi sono costituiti sotto forma di associazioni non dichiarate che non hanno più esistenza giuridica dal 28 marzo 2024, quando vi fu una modifica della legge relativa alle associazioni.

Di fronte alle molteplici sfide che il Paese deve affrontare, le Autorità di transizione hanno avviato una serie di iniziative e azioni che tengano conto sia delle questioni di sicurezza che di quelle di sviluppo per garantire il benessere delle popolazioni.

Nel documento emanato dal Consiglio dei ministri si legge che "Nonostante la volontà e la disponibilità delle Autorità ad agire con il consenso dei cittadini e la chiarezza dell'opinione pubblica disposizioni legislative e regolamentari che regolano le azioni dei partiti politici e di altri forme di organizzazioni politiche, azioni di eversione dei partiti politici e loro alleati si stanno solo moltiplicando". A fronte di tali rilievi, per ragioni di ordine pubblico, lo schema di decreto adottato sospende le attività dei partiti politici e le attività politiche delle associazioni fino a nuova comunicazione su tutto il territorio nazionale

All’inizio di questo mese, più di 80 partiti politici e gruppi civici hanno rilasciato dichiarazioni separate chiedendo alla giunta di tenere le elezioni presidenziali il prima possibile, ponendo fine al governo militare di transizione.

“Attualmente il Paese sta attraversando enormi difficoltà e la transizione non è destinata a risolvere tutti i problemi del Paese. È ora di porre fine a questa impasse, soprattutto dopo che l’ultimo rinvio della transizione è scaduto il 26 marzo”, ha affermato la Rete dei difensori dei diritti umani in Mali, che riunisce decine di organizzazioni locali.

Ex colonia francese, la nazione dell’Africa occidentale è stata sotto il governo militare negli ultimi quattro anni, dopo aver assistito a diversi colpi di stato.

A marzo 2024, il capo del governo di transizione, il colonnello Assimi Goita, aveva promesso nel giugno 2022 che alla fine i militari avrebbero ripristinato il governo civile. Le autorità avevano programmato di tenere le elezioni presidenziali a febbraio, ma le hanno successivamente rinviate.

Dossier diritti