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11 aprile 2024
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Moralizzazione della politica
di David Cappellini

Conte ha lanciato una campagna di moralizzazione della politica, come quella che inaugurò il gruppo Espresso a cavallo della metà degli anni 70 e come la primissima Mani Pulite all'alba dell'ultima decade del secolo scorso. Delle prime due sappiamo come andò a finire.

La prima si sgonfiò gradualmente sotto i colpi delle stragi di Stato, del terrorismo nero e del montante terrorismo rosso, le cui cabine di regia sono rimaste occulte per anni. Mani Pulite finì invece, per essere strumentalizzata da chi ne aveva interesse, per un regolamento di conti tra la nuova borghesia economico-finanziaria e la vecchia, coinvolgendo anche molti (ma non tutti) esponenti della burocrazia parassitaria statale. Alla fine, più che una rivoluzione politica, fu una sostituzione, gestita a livello giudiziario e mediatico, che non pose fine alla corruzione, ma né cambio solo gli esecutori ed i beneficiari.

Adesso si stanno scoperchiando molti sacelli maleodoranti, mentre pubblicamente assistiamo alle smargiassate di un governo i cui membri sono coinvolti in inchieste giudiziarie, ma ignorano il significato delle dimissioni per opportunità politica. E questo governo è espressione della politica più vecchia e affaristica, resuscitata dalla debolezza dell' opposizione e dal rifiuto della politica di una consistente parte degli italiani.

Adesso i casi Bari e Piemonte denotano che l' opposizione è debole soprattutto perché è debolissimo e inadeguato il PD. L' organigramma del potere piemontese è sconcertante, perché dominato da dei veri e propri potentati politici collusi con gli interessi economici legali ed illegali, in cui sguazzano da decenni personaggi già coinvolti in inchieste giudiziarie per corruzione e mafia, ma ancora al loro posto a controllare ed indirizzare voti e clientele.

La memoria italica è quanto di più labile ci sia, perché basterebbe rileggersi le vicende dello scandalo dei Casinò valdostani e liguri e gli oscuri contatti con Torino e la realtà piemontese, trattati in un recente libro-denuncia dell'ex giudice Mario Vaudano.

Una quarantina di anni fa, con la tragica fine del magistrato Bruno Caccia, che ci indagava sopra, furono scoperte le profonde collusioni tra la ndrangheta, la mafia siciliana e il terrorismo nero, che gestivano nei casinò il riciclaggio dei soldi sporchi, con potenti coperture ad opera della politica piemontese che governava la Regione. In quella realtà non è cambiato quasi niente e testimonianza ne è quello che vediamo in queste ore.

Conte non ha lanciato una inutile e misera opa sulla premiership del csx, ma una vera e propria richiesta di rifondazione di un apparato e di una concezione del potere, che suona come un ultimatum alla disorientatissima e sempre più debole Schlein: o cambi il tuo partito in modo profondo e radicale o non ci sarà un futuro non tanto per l'opposizione quanto per il paese. Chissà se i piddini se ne rendono conto...


per approfondire...

Dossier etica nella politica e nalla finanza

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