Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
09 aprile 2024
tutti gli speciali

Molinari sfiduciato in redazione: la goccia finale
di Giuseppe Salamone

Se avesse un briciolo di dignità giornalistica dovrebbe fare armi e bagagli seduta stante e dimettersi tempo zero. Stiamo parlando di Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica che è stato appena sfiduciato dalla sua assemblea con 164 si, 35 astenuti e 55 no.

Adesso vediamo se questo personaggio che si fa chiamare giornalista è realmente democratico come si arroga presuntuosamente di essere. Rispetti la volontà "popolare" del suo giornale e tolga il disturbo chiedendo scusa.

Perché mandare al macero 100.000 copie già stampate solo perché un articolo, che parlava dei rapporti sbilanciati tra Italia e Francia per quanto riguarda le relazioni industriali non andava bene, nemmeno per gli affari dei suoi padroni, è un atto da regime intollerabile sia perché sa tanto di censura, sia perché manca di rispetto ai giornalisti che ci hanno lavorato e a chi ha stampato le copie.

Il tutto per il capriccio di un solo personaggio. Questa è l'idea di democrazia che ha questa gente.

Avrebbe dovuto nascondersi dalla vergogna già a suo tempo, quando non fece pubblicare l'intervista a Ghali solo perché non c'era un riferimento alla condanna di Hamas. Oppure quando è stato premiato da Zelensky con la medaglia al merito per il sostegno all'Ucraina, il che la dice lunga su come raccontasse la storia del conflitto.

Oppure quando tra le righe di Repubblica autorizzava la pubblicazione di articoli che dicevano testualmente: "Mancano munizioni, Russi all'assalto con le pale" (Repubblica 6 marzo 2023). Oppure quando a fine 2023 ci raccontava che si era concluso l'anno delle guerre scatenate da Putin, mettendo nel calderone anche la pulizia etnica che sta facendo Israele.

Oppure quando Raffaele Oriani lasciò Repubblica con una lettera molto toccante dove accusava la "scorta mediatica che rende possibile il massacro dei Palestinesi". Oppure dovrebbe nascondersi dalla vergogna per non aver mai detto una parola a favore della liberazione di Julian Assange o a difesa di Gonzalo Lira, ammazzato dal regime del suo amico Zelensky. Mentre per altri giornalisti che facevano comodo alla propaganda o per Navalny, firmava lettere e si stracciava le vesti.

Molinari, dovresti sotterrarti dalla vergogna...

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale