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28 marzo 2024
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Il paradosso del colonialismo
di Gabriele Germani

Il paradosso del colonialismo (o il politicamente corretto)

Uno dei temi più difficili da affrontare quando parliamo di sinistra anti-imperialista e decolonizzazione è, ad esempio, quello dell'omosessualità nel resto del mondo.

Ad esempio, la questione omosessuale si pone come estremamente problematica in parte dell'Africa subsahariana odierna. Le legislazioni locali sono spesso repressive e prevedono pene corporali (o peggio) per gli omosessuali.

L'aspetto però interessante è che gran parte delle attuali legislazioni omofobiche sono in realtà di derivazione coloniale (al di là delle serie Netflix, che ci raccontano una storia ideologica, l'omosessualità nel passato europeo era ben nascosta onde evitare spiacevoli conseguenze).

I primi antropologi che arrivarono in Africa, riferirono di comportamenti omosessuali tollerati in determinati ambiti o ritualizzati; in un certo modo, si fa riferimento a qualcosa di simile a quello che vediamo nel mondo classico.

Le persone non era etero o omosessuali, non si identificavano precisamente con un orientamento sessuale; al contrario seguivano una vita ritualizzata all'interno della comunità, questo prevedeva in alcuni contesti atteggiamenti omosessuali, in altri atteggiamenti eterosessuali.

Rimanendo fermi a una rudimentale analisi marxista, tutte le comunità hanno due grandi problemi: produrre (quindi produrre cibo e risorse) e riprodurre (procreare la generazione successiva), tutto serve a garantire la sopravvivenza.

L'omosessualità (lo vediamo anche in alcune specie di primati molto vicine all'uomo) stempera i conflitti dentro il gruppo, dunque tra singoli (specie tra i maschi che hanno qualche problemino col testosterone per vivere in comunità) e talvolta permette il passaggio di elementi culturali (il sapere fare qualcosa o elementi rituali, magici); l'eterosessualità è più spesso finalizzata alla riproduzione o alla pacificazione tra gruppi (qui subentra anche un'esigenza non da poco per micro-gruppi, ovvero la necessità di non cadere nell'endogamia e quindi in problemi genetici sul lungo andare).

In ogni contesto umano sono sempre esistiti individui con atteggiamenti esclusivamente eterosessuali ed omosessuali; gran parte delle ricostruzioni anonime fatte mostrano che la gran maggioranza della popolazione mondiale sperimenta invece entrambe le esperienze almeno una volta nel corso della propria vita, a diverse gradazioni.

Il punto interessante è però che nelle culture tradizionali, persone con prevalentemente o esclusivamente omosessuali non erano in alcun modo perseguitate.

Tra le popolazioni artiche, le personalità trans ricoprivano ruoli "sciamanici" (termine vago e inesatto, ma lo uso per intenderci), così come in Giappone è nota una forma di omosessualità tradizionale precedente all'arrivo degli occidentali, i romanzi tradizionali cinesi ci descrivono personaggi che nello stesso giorno possono avere rapporti con uomini e donne senza bisogno di etichettarsi. Anche in Africa, sappiamo di pitture rupestri in Zimbabwe che descrivono due uomini intenti in rapporti omosessuali.

L'omosessualità legata a più spiriti presenti nel corpo di un qualche divinatore non è tipica solo del Nord America o della regione artica, al contrario, anche in Africa meridionale alcuni operatori del sacro potevano comportarsi socialmente come donne e si pensava che fossero più potenti dei loro omologhi mono-sessuali, perché controllavano lo spirito di entrambe i generi.

Le popolazioni extra-europee pre-cristiane e pre-islamiche (pre-abramitiche) non avevano alcuna idea di cosa fosse l'identità di genere rigida, spesso non avevano proprio questa categoria.

Ancora una volta, vediamo oggi l'Occidente tornare alla carica con l'ondata diritto-civilista dopo aver creato il problema.

Anche qui, vale la pena notare come il "politicamente corretto" sia portato avanti in modo più feroce da ex potenze coloniali o stati nati sul genocidio sistematico delle minoranze (USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda).

In sostanza prima, ti riduco ai minimi termini, poi ti faccio entrare nelle istituzioni democratiche (obbligandoti a diventare come me) e infine condanno delle pratiche che tu hai introdotto generazioni prima su pressioni provocate dai miei antenati che ti sterminavano.


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