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27 marzo 2024
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Camorra: Annalisa era una ragazzina
di Pino Maniaci

A Forcella, uno dei rioni più degradati di Napoli, in quegli anni non si respirava una bella aria. Annalisa Durante lo raccontava spesso nel suo diario: "Le strade mi fanno paura. Sono piene di scippi e rapine. Quartieri come i nostri sono a rischio". Aveva quattordici anni e un desiderio: fuggire da quella realtà e viaggiare insieme a tutta la sua famiglia. La camorra glielo impedì.

Era il 27 marzo 2004, Annalisa stava chiacchierando con un'amica sotto casa sua quando Salvatore Giuliano, nipote del boss Ciro Giuliano detto 'o barone, cominciò a sparare contro quattro sicari mandati dal clan rivale dei Mazzella per ucciderlo. Nel bel mezzo della sparatoria, uno dei proiettili esplosi da Salvatore finì per colpire alla testa Annalisa, che non aveva fatto in tempo a scappare. La madre si affacciò dal balcone e vide i capelli chiari di sua figlia completamente impregnati di sangue.

"Un giorno diverrò grande. Eppure non riesco a immaginarmi. Forse me ne andrò, forse no. Mi mancherebbero le gite, la pizza che porta papà dopo il lavoro. Adoro la pizza fritta". In quel diario c'era tutto di Annalisa: il suo presente, talvolta tormentato, le sue piccole grandi gioie, le sue paure, le sue speranze. E infine i suoi sogni, che sono rimasti lì, scritti in quelle pagine oggi affidate alla memoria, e che forse rivivono nelle sette persone che hanno ricevuto i suoi organi.

Annalisa amava sorridere alla vita. Le facevano rabbia quei camorristi che affollavano le sue strade. Li definiva "disonesti". Fu assassinata proprio da uno di loro. I giornali, tuttora, scrivono che fu un "errore" ma vale la pena ribadire che le mafie uccidono e basta, senza guardare in faccia nessuno, senza curarsi degli innocenti come questa ragazzina, quattordici anni per sempre, che voleva solo diventare grande e mangiare la pizza fritta con mamma e papà.

"So che una parte di me sarà immortale", scriveva. E aveva ragione, perché oggi siamo qui a ricordarla. Sicuramente anche a Forcella, dove in tanti hanno avuto il coraggio di ribellarsi, nessuno l'ha dimenticata.

La camorra è una montagna di merda.


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