Test per i magistrati: il preconcetto di Silvio
di Elisa Fontana *

Bravo il ministro Nordio e bravo il governo, finalmente hanno varato una norma che è all'altezza della civiltà giuridica di cui andiamo orgogliosi nel mondo: i test psicoattitudinali per i nuovi magistrati. Dal 2026 chi vuole entrare in magistratura, oltre a superare le difficilissime prove scritte e i colloqui altrettanto spinosi sarà sottoposto a test psicoattitudinali “come quelli del Minnesota”, dove la più alta espressione di civiltà giuridica era appendere ad un albero i ladri di cavalli.

Ma non divaghiamo. Ora, che sia una norma d altissima civiltà è persino superfluo che ve lo spieghi, che affondi le radici in quel campione di legalità che fu il mai troppo compianto Berlusconi non occorre che ve lo rinfreschi. Nei giorni in cui vengono alla luce i suoi scritti sul letto di morte in cui si parla di pace e amore, bene ha fatto Nordio a celebrarne la memoria dedicandogli questo omaggio postumo ma gradito a tutti quei moderati che lo aspettavano da tempo (dove per moderati sta nel “moderatevi nel colpirci e fateci fare i nostri affari”).

Come poter dimenticare, infatti, le alate parole che l'ineffabile Silvio rivolse ai magistrati? “Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche”. Ed eccolo qui Nordio, paladino dei malcapitati perseguitati dai giudici.

Ma, a latere di questa meravigliosa decisione, io proporrei di non fermarsi qui, perché l'occasione è davvero ghiotta per mettere un po' d'ordine. Ecco, proporrei di fare i test psicoattitudinali anche a tutti coloro che si presentano alle elezioni e vengono poi eletti. Ci piacerebbe sapere, per poterci difendere come cittadini, se a qualche onorevole eletto piace, ad esempio, giocherellare senza motivo con le armi in una sala piena di adulti e bambini, facendo partire un colpo che solo per un miracolo non ha fatto una vittima e avere l'improntitudine di negare, negare e negare di aver sparato, sia pure accidentalmente.

Mi piacerebbe fare un esame psicoattitudinale serio, come quello del Wyoming per esempio, per capire come si comporta chi fa per mestiere l'imprenditore, se ha dentro di sé la spinta a delinquere, truffando lo Stato, ad esempio, o non pagando i dipendenti, o lucrando su compravendite immobiliari sospette e amenità del genere. E ancora, mi piacerebbe interrogare qualche ex consigliere regionale, assurto ai banchi del governo, sulla sua propensione a spendere e spandere i soldi pubblici per acquisti privatissimi rubricandoli poi come spese di rappresentanza e facendoseli rimborsare da noi.

E, ancora, sarebbe bello interrogare qualcuno sul suo concetto di segreto d'ufficio e di contezza del ruolo rivestito e se questo permette di chiacchierarne amabilmente e liberamente con sodali vari e far loro usare pubblicamente a puro scopo propagandistico informazioni che non possono essere divulgate.

Ecco, vedete che trovata magnifica quella di Nordio? Portiamola alle estreme conseguenze, facciamone un totem scolpito nella nostra Costituzione. Sbrighiamoci, però, perché se aspettiamo troppo al momento di scolpire non troveremo più nessuna Costituzione.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione Morale dell'Osservatorio