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26 marzo 2024
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Sulla pelle degli ultimi
di Armando Reggio

Nel tempo della violazione dei diritti umani perpetrata dalle civili democrazie, Meloni indisturbata esporta i CPR in Albania.

Milena Gabanelli ci presenta il conto: sulla pelle degli ultimi.

Il commento di Gad Lerner: "Pagare l'Albania per allestirvi dei campi di detenzione per migranti intercettati nel Mediterraneo è innanzitutto una bassezza morale. Adoperano il portafoglio, e l'altrui bisogno, per sbarazzarsi di un'umanità che preme. Ma un governo che fa leva sull'egoismo ci rende peggiori". Ci indigniamo: giustissimo.

È che l'estrema destra adotta le sue politiche inumane e classiste, qui e altrove in Europa.

Ma abbiam dimenticato che questo spregevole andazzo fu promosso e praticato dal PD sin dal 2017?

Marco Minniti, riciclato in ME.DOR non certo per raccogliere margherite, oggi viene ascoltato ovunque quale esperto di cose geopolitiche. Non una scusa è giunta da lui, dal PD e dagli alleati di appena un anno fa. Ora c'è Meloni e dall'opposizione è facile gridare allo scandalo.

Intanto, la sorte dei migranti rimane la stessa, nella sostanza. Così, mentre di fatto fallisce il memorandum con il dittatore tunisino Saied e dei lager in Libia nulla si dice più, la Meloni ricorre al 'porto sicuro' dell'Albania. Sicuro, semplicemente perché è il più povero in Europa.

E va ricattato con il denaro: ma questo non si dice! Dal paese balcanico, infatti, emigra uno dei più alti numero di giovani verso l'Unione Europea. Per questo è considerata la terza diaspora più grande del mondo, dopo Bosnia-Erzegovina e Guyana. È una tragica antica sorte: chi non ricorda lo sbarco in Puglia di oltre 30.000 Albanesi nel 1991?

Così, fra i tanti accordi commerciali - beneficenza interessata - lo scorso novembre la Meloni ed Edi Rama hanno sottoscritto a Palazzo Chigi un accordo per la costruzione di due centri per il rimpatrio, che... "ospiteranno" contemporaneamente tremila persone in un processo di ricambio, che potrà raggiungere 36mila persone... ops, "migranti illegali", citando le onorevoli parole della signora.

L’intesa si applica agli immigrati salvati nel Mediterraneo da navi italiane di Marina Militare e Guardia di Finanza, non da quelle delle ONG. Ne saranno inoltre esclusi minori, donne in gravidanza e persone vulnerabili.

Due centri, dunque. L'uno di prima accoglienza per la 'scrematura' a Gjader, nel nord ovest dell’Albania. L'altro sul modello segregativo dei nostrani CPR.

Entrambi saranno sotto la giurisdizione italiana. L’Albania provvederà alla sorveglianza esterna delle strutture. Una “soluzione innovativa”, che può diventare un “modello". Parola della signora.

Già, l'innovazione di tener lontani gli abusi e le violenze. L’intesa – secondo fonti di Palazzo Chigi - è stata pensata durante la vacanza che Meloni ha fatto l'estate scorsa in Albania. Affari bevendo l'aperitivo su una terrazza con vista mare.

L'idea non è però una prerogativa italiana: “esportare i migranti arrivati in modo non regolare" è già stato attuato da altri Paesi. L'ultimo e più noto è il Regno Unito con la famigerata operazione che ha trasferito le persone in strutture del Ruanda.

Non è da sottacere, del resto, che Edi Rama, non mancando di ribadire la propria amicizia con la collega, ha prontamente offerto la propria disponibilità per un fine noto a tutti: l’Albania attende dal 2009 di essere accolto quale Paese membro dall’Unione Europea, rivestendo lo status di candidato da quasi dieci anni. Questo accordo con Meloni, dunque, potrà essere ben considerato dall'UE.

Non casualmente, infatti, la signora ha benevolmente affermato durante le dichiarazioni congiunte al centro stampa: “L’Albania si conferma amica dell’Italia e dell’Europa”. E ha precisato: “Siamo partiti dall’idea che l’immigrazione illegale di massa è un fenomeno che nessuno Stato UE può affrontare da solo e la collaborazione tra Stati UE e stati per ora non comunitari è fondamentale”. E Rama le ha fatto pronta eco: “Questo accordo non sarebbe stato possibile con nessun altro stato UE: c’è una differenza importante di natura storica, culturale, ma anche emozionale che lega l’Albania all’Italia”. Quando si dice l'armonia d'intenti!

L'amicizia, il sentimento migliore... Ma la Meloni è pur sempre una donna con il senso pratico: "Il nostro è un partenariato strategico che si sviluppa attraverso rapporti commerciali di assoluta eccellenza. L’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania e il nostro interscambio vale circa il 20% del prodotto interno lordo albanese, ma anche attraverso scambi tra le nostre comunità presenti in Italia e in Albania, intensi rapporti culturali e sociali. Una strettissima collaborazione che già esiste nella lotta a tutte le forme di illegalità e che vede una importante presenza in Albania di forze dell’ordine e di magistrati italiani”.

E Rama non sa far tacere il cuore: “Se l’Italia chiama l’Albania c’è".

Il cuore, che conosce il rispetto e la dedizione: "Non sta a noi giudicare il merito politico di decisioni prese in questo luogo e altre istituzioni, a noi sta rispondere ‘Presente’ quando si tratta di dare una mano. Questa volta significa aiutare a gestire con un pizzico di respiro in più una situazione difficile per l’Italia”.

Poi, fattosi italiano più di ciascuno di noi, conclude: “La geografia è diventata una maledizione per l’Italia"! Due patrioti, un'anima!

Direi con Nicola Fratoianni: "Sappia Meloni che spostare l’orrore al di là del mare non la renderà meno responsabile. E che ci saranno certamente dei tribunali a far rispettare i diritti fondamentali delle persone, lì dove il potere li disprezza e li sopprime."


per approfondire...

Dossier immigrazione e razzismo

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