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Estremismo religioso armato e politica internazionale
di
Raffaele D'Agata *
A me risulta che fino agli anni settanta del Novecento l'estremismo religioso armato non fosse un fattore centrale nella politica internazionale.
A meno che non si considerino prodromi la tragica scomposizione del vicereame indiano e la quasi coeva formazione di uno Stato etnico-teocratico nel territorio della Palestina, nonché alcune dichiarate motivazioni del colpo di Stato e del conseguente genocidio culturale in Indonesia nel 1966.
Mettendo parzialmente da parte il caso sionista, di natura eterogenea e complessa, strategie di guerra fredda risultano intrecciate in modo abbastanza diretto con il primo e con il terzo caso, come scelta di una delle parti.
L'esplosione del fenomeno, comunque, non appare spiegabile senza chiamare in causa la battaglia finale della guerra fredda, combattuta in Asia centrale, e le determinanti alleanze strette, per vincerla, da quella stessa delle due parti.
* già Docente Ordinario di Storia contemporanea e delle relazioni internazionali
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