Canada vieta esportazione di armi verso Israele
di Aurora Gatti

Il Canada vieterà tutte le spedizioni di armi verso Israele. Lo ha annunciato martedì il ministro degli Esteri Melanie Joly. La decisione arriva dopo che il parlamento canadese ha approvato a maggioranza una mozione non vincolante per fermare la vendita di armi dopo un lungo dibattito lunedì.

"È una cosa reale", ha detto Joly al quotidiano The Toronto Star. La mozione originale prevedeva la sospensione della vendita di armi, ma è stata trasformata in un divieto assoluto. Nella mozione era inclusa anche una clausola che chiedeva il sostegno all’eventuale “istituzione dello Stato di Palestina” di concerto con i partner internazionali del Canada.

Il Canada aveva precedentemente sospeso temporaneamente i permessi di esportazione di beni e tecnologie militari. Ma Joly ha insistito sul fatto che, dopo il voto di lunedì che chiedeva la messa al bando delle armi, il governo ha deciso di onorare l’impegno.

Il ministro della Difesa Bill Blair ha detto che Joly deciderà come applicare il divieto. "Ci sono un certo numero di contratti esistenti che sono già in vigore, ma questa era una base per il futuro, penso che sia così che la vede il ministro", ha detto Blair allo Star. “È stata espressa molta preoccupazione riguardo alle… vendite militari letali a Israele durante il conflitto”.

Quando a dicembre il Sudafrica presentò accuse di genocidio contro “Israele” alla Corte internazionale di giustizia (ICJ), il primo ministro Justin Trudeau dichiarò che se la corte si fosse pronunciata a favore del Sudafrica, il suo governo avrebbe sostenuto gli sforzi e i procedimenti stabiliti dalla corte, affermando tuttavia che ciò non implicava l'approvazione alla premessa del caso portato avanti dal Sud Africa.

All’inizio di febbraio, il governo del Nicaragua ha annunciato di aver avviato un procedimento per portare Canada, Germania, Regno Unito e Olanda davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per la loro complicità nel genocidio di Gaza. La vendita di armi può essere considerata una forma di complicità.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA