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19 marzo 2024
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Foto di Meloni al Meyer: lettera di un gruppo di sanitari indignati
di Viola Fiore

Dopo le fotografie che Giorgia Meloni si è fatta scattare con i bambini palestinesi con patologie serie portati in Italia per essere curati presso l'Istituto Meyer di Firenze dato che la situazione della sicurezza e ospedaliera a Gaza li avrebbe sicuramente visti vittime, un gruppo di operatori sanitari dell’AOU IRCCS Meyer hanno reso nota la loro posizione sulla vicenda propagandistica.

"Poche ore fa siamo venuti a conoscenza della visita della premier Giorgia Meloni ai bambini di Gaza ricoverati presso il nostro ospedale. La sua visita coincide con la recente pubblicazione, da parte dell’UNRWA, di un grafico che mostra come il numero di bambini uccisi in poco più di 4 mesi a Gaza è superiore al numero dei bambini uccisi in 4 anni di guerre in tutto il mondo messi insieme." scrivono i sanitari.

"Il bilancio finora è terrificante. Quasi 13000 bambini sono morti. Quasi 17000 bambini sono rimasti orfani, abbandonati in uno dei posti più pericolosi al mondo. Nel frattempo, le condizioni dei bambini ancora in vita si stanno deteriorando velocemente. Unicef riporta che i casi di diarrea tra i minori di 5 anni sono aumentati del 2000% dal 7 ottobre." "La diarrea acuta e prolungata aggrava gravemente le cattive condizioni di salute e la malnutrizione dei bambini, mettendoli ad alto rischio di morte. I bambini mainutriti hanno un rischio di morte 11 volte superiore".

"Non dimentichiamo, inoltre, - dicono i sanitari del Meyer - che i bambini che sopravvivranno alla fame avranno una vita segnata da problemi sanitari come deficit cognitivi e ritardi nella crescita."

"Nel contesto di una catastrofe umanitaria che ha visto uccisi circa 340 operatori sanitari nell'esercizio delle loro funzioni, a Gennaio 16 paesi hanno deciso di tagliare i fondi a UNRWA, la più grande agenzia umanitaria a Gaza e il principale fomitore di aiuti per i Palestinesi per una perdita di circa 450 milioni di dollari. L'Italia fa parte di questi 16 paesi."

Questa decisione arriva dopo che la Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato un'azione immediata ed efficace per garantire la fornitura di assistenza umanitaria ai civili a Gaza. Questa decisione implica un forte impatto sull'assistenza salvavita per oltre due milioni di civili, più della metà dei quali sono bambini, che dipendono dagli aiuti dell'UNRWA a Gaza."

"Siamo esterrefatti dalla strumentalizzazione che questo governo fa dei piccoli ricoverati e delle loro famiglie mentre lascia consapevolmente morire di fame e di sete il resto della popolazione palestinese ‘ancora in vita. Un'ipocrisia insopportabile vista anche la posizione internazionale tenuta dall'Italia, completamente aderente a quella di Washington, complice del genocidio dei palestinesi."

"Chi protesta per un cessate il fuoco a Gaza viene tacciato di antisemitismo, screditato, criminalizzato e/o manganellato durante manifestazioni pacifiche, come dimostrano recenti fatti nostrani. L'apice di tutto questo è la presentazione da parte della Lega, di un Ddl che, proprio all'art. 3, vorrebbe garantire il diniego all'autorizzazione di riunioni 0 manifestazioni che critichino in qualche modo Israele, uno stato sotto indagine per genocidio."

"Di fronte a tale incoerenza noi risponderemo continuando ad offrire la migliore assistenza sanitaria possibile a chiunque ne abbia bisogno, bambini e famiglie, senza discriminazione di alcun tipo."

Non è la prima volta che gruppi di sanitari italiani si schierano a favore della popolazione di Gaza.

La Rete Sanitari per Gaza, promossa da operatori nel campo della sanità, ha realizzato varie iniziative fra cui una manifestazione a Torino nella centralissima piazza Castello, il 13 gennaio, "per chiedere di fermare immediatamente il genocidio in corso". IL 9 marzo erano a Roma, proclamando: "Noi come Operatori Sanitari non possiamo stare a guardare, alcuni di noi sono pronti a partire per andare ad aiutare in loco appena saranno aperte le frontiere!". I sanitari per Gaza boicottano anche i farmaci prodotti in Israele.

Anche l'associazione NAGA Odv che dal 1987 fornisce assistenza sociale, legale e sanitaria gratuita a persone straniere di Milano effettuando circa 10.000 visite mediche all’anno e quindi acquistando farmaci, che ne costituiscono la seconda voce di spesa, dai primi di febbraio ha sospeso l'acquisto dei farmaci prodotti dalla società israeliana TEVA e dalla consociata Rathiopharm.

Ciò fino a quando non verrà intrapresa seriamente una via negoziale di risoluzione del conflitto e al fine di fare pressione sul Governo e sulla società civile israeliana e di far sentire la propria voce nel contesto italiano.

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