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19 marzo 2024
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Borrell: Israele sta uccidendo i gazawi per fame
di Pierpaolo Minardi

Ancora una prese di posizione forte di Josep Borrell, capo della diplomazia UE, in controtendenza rispetto a Ursula Von der Leyen, ma anche alla maggioranza dell'europarlamento, rispetto alla condotta di Israele a Gaza e in Palestina:

"Vengo da Washington e oso dire che - ebbene sì - Israele sta provocando la carestia. "Oh, come fai a dirlo? Che prove hai?" Suvvia, che prove ho? Centinaia di camion sono in attesa di entrare, ed è assolutamente necessario far funzionare i punti di passaggio in modo efficace e aprire altri punti di passaggio.

È solo una questione di volontà politica, Israele deve farlo. Non è una questione di logistica. Non è perché le Nazioni Unite non hanno fornito un sostegno sufficiente. Il supporto è lì, in attesa. I camion sono fermi, la gente muore mentre i valichi di terra sono artificialmente chiusi. E sì, è bene considerare il supporto via mare o via aerea, ma dobbiamo ricordarci che dobbiamo farlo perché il modo naturale di fornire supporto è stato chiuso, chiuso artificialmente...

Mandiamo i paracadute in un posto che dista un'ora di macchina dall'aeroporto successivo. Perché non li mandiamo all'aeroporto? Perché non ce lo permettono, e questo è inaccettabile. La fame è usata come arma di guerra. Sì, la fame è usata come arma di guerra. Diciamo così...

Prima della guerra Gaza era una grande prigione a cielo aperto, oggi è un grande cimitero a cielo aperto, anche per quello che riguarda il rispetto delle regole internazionali... È arrivato il momento di fare qualcosa."

Già a fine febbraio, Borrell, in un’intervista a El Pais, aveva espresso parole dure riguardo al viaggio di Von der Leyen a Tel Aviv dell’ottobre 2023, dove aveva offerto il sostegno incondizionato dell’UE alla guerra contro Hamas: “Quel viaggio di von der Leyen, con una posizione così assolutamente filo-israeliana, senza rappresentare nessuno se non lei stessa in una questione di politica internazionale, ha avuto un alto costo geopolitico per l’Europa”, ha detto.

Invece, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Diario, il capo della politica estera dell’UE aveva criticato il governo israeliano per aver rifiutato di ascoltare qualsiasi critica, anche quando proviene dall’ONU. “Rivendico il mio diritto di criticare le decisioni del governo israeliano senza essere considerato un antisemita. Le due cose non c’entrano nulla”, ha detto. Ha anche sostenuto che la comunità internazionale deve imporre una soluzione a due Stati se Israele non è disposto.

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