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18 marzo 2024
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Proteste pro Gaza nel mondo
di Marilina Mazzaferro

Oltre 100 manifestanti sono stati arrestati a New York dopo aver bloccato l'ingresso alla sede del New York Times. I manifestanti pro Palestina hanno accusato la pubblicazione di impegnarsi in quelle che hanno definito "le peggiori pratiche scorrette giornalistiche" per quanto riguarda la copertura del genocidio a Gaza e hanno esortato i lettori a smettere di abbonarsi a quello che hanno chiamato beffardamente "New York Crimes". Hanno scandito slogan come: "Ogni volta che i media mentono, muore un quartiere di Gaza" e: "New York Times, non puoi nasconderti; ti accuseremo di genocidio".

In un potente atto di solidarietà con la Palestina, un’organizzazione olandese ha orchestrato la collocazione di oltre 10.000 scarpe da bambino in una piazza di Utrecht, nei Paesi Bassi, in ricordo dei bambini che hanno perso la vita a Gaza a causa degli attacchi israeliani.

Il St. Thomas’ Hospital di Londra ha chiesto un cessate il fuoco immediato attraverso la sua recente iniziativa, un video intitolato "Don't Look Away" che sostiene un cessate il fuoco urgente e sottolinea la necessità fondamentale di salvaguardare i bambini di Gaza nel genocidio in corso. "I bambini di Gaza hanno bisogno di te. Dai loro la tua voce", si legge.

Questi sono stati solo alcuni degli episodi che hanno caratterizzato la discesa in piazza di centinaia di migliaia di persone hanno manifestato nei giorni scorsi in tutto il mondo contro il genocidio israeliano a Gaza. Ma altre proteste sono state messe in atto nelle Università.

Gli studenti del Massachusetts hanno espresso la loro opposizione alla visita di un soldato occupante israeliano con canti di "Criminale di guerra! Sostenitore del genocidio!"

A Chicago, i manifestanti hanno invaso le strade sventolando bandiere palestinesi e striscioni filo-palestinesi e chiedendo un cessate il fuoco immediato. Il corteo seguiva un grande striscione con la scritta: "Giù le mani da Rafah, smettetela di uccidere civili".

A Edmonton, in Canada, gli abitanti sono scesi in piazza per protestare contro il genocidio dei palestinesi in corso, sottolineando l’urgente necessità di un cessate il fuoco, un embargo sulle armi nei confronti dell’occupazione israeliana, il ripristino degli aiuti finanziari all’UNRWA e l’abolizione delle leggi illegali e blocco disumano su Gaza. I manifestanti, utilizzando l'hashtag #YEG, hanno espresso la loro solidarietà al popolo palestinese e hanno chiesto un'azione immediata per affrontare la crisi umanitaria in corso a Gaza.

A Birmingham, nel Regno Unito, i sostenitori della Palestina si sono riuniti in una manifestazione, chiedendo un cessate il fuoco urgente e duraturo a Gaza. La folla serpeggiava dietro un grande striscione con la scritta: "Stop al finanziamento del genocidio di Gaza".

A Cork, in Irlanda, i residenti sono scesi in piazza, chiedendo la fine immediata del genocidio a Gaza. Nel frattempo, gli attivisti di Berlino si sono mobilitati per un cessate il fuoco a Gaza, facendo eco a sentimenti simili espressi dai manifestanti a Sydney, in Australia.

In America Latina, migliaia di cileni sono scesi domenica nelle strade di Santiago chiedendo un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e la fine del genocidio e dell'assedio del territorio palestinese da parte del regime israeliano. I manifestanti portavano striscioni con messaggi come "Palestina libera"‌ e "Non è legittima difesa, è un genocidio", mentre gridavano slogan, esortando il loro governo a rompere i legami con "Israele".

In Malesia, rappresentanti del BDS (un gruppo di boicottaggio di compagnie che sostengono Israele) hanno avviato colloqui di mediazione con McDonald's su una causa per il suo sostegno alle forze di occupazione israeliane.

In Giappone, gli attivisti filo-palestinesi hanno organizzato una manifestazione per denunciare con veemenza gli incessanti attacchi genocidi israeliani a Gaza.

In Medio Oriente, gli appassionati di calcio turchi hanno srotolato con orgoglio striscioni filo-palestinesi all’interno degli stadi prima dell’inizio di una partita, sottolineando la loro incrollabile solidarietà con la Palestina.

In Giordania si è tenuta ieri sera una massiccia manifestazione pro-Palestina.

A Roma, una protesta organizzata da studenti palestinesi e dall'Associazione dei Palestinesi in Italia ha portato striscioni che recitavano: "Un sacco di farina costa una vita nel nord di Gaza". La protesta ha anche condannato l’Italia per il suo sostegno a Israele nel contesto del genocidio in corso. Prima era stata la volta di Napoli, con una marcia composta e molto partecipata, priva di bandiere di partito.

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