Caso Molinari: la Costituzione vale solo per chi è più forte?
di Viviana Vivarelli

Università di Napoli, ingegneria, salta il dibattito con Maurizio Molinari, diretto di Repubblica, dopo le proteste degli studenti: "Basta propaganda sionista".

Un gruppo di studenti ha contestato Molinari impedendogli di parlare: "Anche se lui sembra non riuscire a capirlo - hanno scritto in una nota gli attivisti - in Palestina sono 30mila i morti ammazzati da Israele. Il direttore di Repubblica e il rettore Lorito come possono parlare di Mediterraneo mentre si consuma, nel cuore dello stesso, un genocidio? Com’è possibile soprattutto invitare in questa situazione il direttore di una delle testate italiane dichiaratamente sioniste, la Repubblica?".

Molinari ha ricevuto la solidarietà bipartisan della politica. Il Presidente della Repubblica lo ha chiamato al telefono "esprimendogli solidarietà. Il Presidente ha aggiunto che quel che vi è da bandire dalle Università è l’intolleranza, perché con l’Università è incompatibile chi pretende di imporre le proprie idee impedendo che possa manifestarle chi la pensa diversamente", comunica una nota del Quirinale.

Cioè propagandare un genocidio sarebbe civiltà. Opporsi sarebbe intolleranza. Siamo in pieno regime orwelliano. Ma dove vogliamo arrivare?

Ovviamente la cosa è stata presentata nei tg condannando duramente gli studenti contestatori come violenti e antidemocratici, mentre lo sterminio di un popolo si immagina che sia pacifico e democratico. Viviamo ormai in un orrore permanentemente dove il significato di tutti i valori è stato orrendamente rovesciato. E la gente subisce un condizionamento quotidiano martellante che rovescia ogni senso comune.

Abbiamo davanti agli occhi la distruzione sistematica di un intero popolo, il campo profughi più grande del mondo, l’ultimo rifugio rimasto per i civili di Gaza, spinti lì per l’ennesimo massacro, quello finale. Ma l’importante è che Molinari&co possano continuare indisturbati a fare propaganda per gli assassini, sui giornali, in TV e nelle Università. A questo siamo arrivati!

Ci sono giornalisti sotto scorta da una vita che non hanno mai ricevuto la solidarietà di nessuna istituzione, ma per due pernacchie a Molinari si scomoda perfino il Quirinale. Che paese disastrato!

Nei fatti nessuno ha impedito a Molinari di parlare, come è stato falsamente raccontato, è stato lui che, vista l'atmosfera, ha deciso comunque di non tenere l’incontro previsto. Nessuno gli ha tolto la parola, né pensa di togliergliela.

Del resto Molinari non solo è direttore di un quotidiano nazionale, ma è onnipresente tutti i giorni, più volte al giorno, nei talk Tv, dove difende la causa d’Israele. Viceversa, per contrastare il genocidio in corso, gli studenti dispongono solo di manifesti, striscioni, bandiere, del fiato per strillare.

E del loro corpo messo ancora una volta a dura prova dalla polizia che li ha presi, anche ieri, a calci e a schiaffi. Ciliegina sulla torta gli studenti sono stati accusati di antisemitismo e di attaccare Molinari “solo perché ebreo”. Accusa infamante e falsa, ma ad effetto.

A questi mezzucci da suburbio è arrivata la propaganda attuale. Uno schifo continuo di cui la gente non è nemmeno consapevole, perché tutti vivono ormai in una specie di nebbia.

Gente che da 15 anni non dice una parola su Assange si sente minacciata dalle contestazioni di venti ragazzini al punto che perfino il capo dello stato ha pensato di dover intervenire.

Non facciamo finta di vivere in una democrazia, qua ormai è saltato tutto.

Il rettore dell’Università di Pisa dopo la contestazione a Molinari a Napoli: “L’Ateneo è luogo di confronto, togliere la voce a qualcuno vuol dire negare i suoi valori”. Peccato che qui Molinari ha parlato, agli studenti è stato vietato di parlare. O la Costituzione vale solo per chi è più forte?

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