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17 marzo 2024
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Colonialismo inconsapevole avalla il genocidio di Gaza
di Rossella Ahmad

C'è un colonialismo inconsapevole che è perfettamente interiorizzato anche dall'individuo progressista, anti-razzista e che si professi ovviamente anticolonialista, anti-imperialista e anti-tutto.

È il colonialismo che vediamo all'opera nelle TV, nei talk show, tra amici illuminati. Una mentalità in cui i retaggi coloniali faticano a trovare piena dissoluzione e restano lì, pronti a venir fuori nel momento in cui vengano innescati determinati procedimenti mentali. Inconsapevolmente, certo: noi individui civilizzati e umani e aperti facciamo fatica a riconoscere il piccolo suprematista eurocentrico che continua a sonnecchiarci dentro.

È questa mentalità coloniale che ci impedisce di riconoscere all'altro da noi una piena umanità, anche qualora ci interessassimo e ci struggessimo per le sue sofferenze.

Se non fosse così, spiegatemi perché i palestinesi dovrebbero giustificare il fatto che sotto lo Shifa Hospital non vi fosse alcun tunnel di Hamas.

Se ci fosse stato, invece, sarebbe stato lecito bombardarlo con il suo contenuto umano di pazienti, feriti, malati, bambini, medici e sanitari? Sarebbe lecito bombardare un ospedale di Tel Aviv se i palestinesi avessero un esercito?

Se consideraste solo lontanamente i palestinesi esseri umani come gli altri, detentori degli stessi diritti degli altri, questa questione non si porrebbe neanche. L'ospedale non si colpisce, punto. Perché la sicurezza di alcuni non è più importante della vita di altri.

E se considerate che la sicurezza di alcuni sia più importante della vita di altri, sicché la loro morte è azione per cui commuoversi ma non meravigliarsi, perché nel novero delle questioni comunque accettabili, allora avete di fatto operato una distinzione tra gli esseri umani. Quelli di serie A, la cui sicurezza va perseguita, tutelata, estorta; e quelli di serie zeta, la cui vita è subordinata sulla sicurezza di quelli di serie A. Non ci piace, ma il nostro retaggio culturale ci dice che, tutto sommato, si può accettare.

Questa considerazione si può estendere a tante altre questioni. Quella dell'UNRWA, ad esempio. Spiegatemi brevemente perché all'agenzia ONU debbano essere sospesi i fondi per sospetta collusione di non si sa chi con non si sa cosa mentre non è in discussione il rifornimento di cibo, attrezzature mediche ed armi ad Israele che, di fatto, sta compiendo un genocidio nei territori palestinesi occupati.

Spiegatemi secondo quale logica i palestinesi debbano giustificare anche i loro morti e mostrarli, per essere creduti, e gli altri no. Perché gli uni, gli aggressori occupanti, siano forze di difesa e gli altri, gli occupati che resistono, terrorismo. E spiegatemi inoltre perché è accettabile - anzi no, per voi progressisti magari non è accettabile ma tutto sommato digeribile - che i civili non siano civili allo stesso modo e quindi i famosi distinguo e bla bla bla.

Senza retaggio coloniale in testa non sarebbe assolutamente possibile spiegarlo, né digerirlo, né accettarlo, né operare distinguo di alcun genere. Se riusciste a spiegarmelo senza ricorrere a categorie coloniali, ve ne sarei grata.

In verità vi dico che è la mentalità coloniale che ci frega, bellezza. Anzi, frega i palestinesi.

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