Israele attacca centro dell'UNRWA a Rafah: morti e feriti
di Anna Carla Amato

L'esercito israeliano ha colpito ieri un centro di distribuzione alimentare dell'UNRWA a Rafah. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi ha confermato che almeno un membro del personale è stato ucciso e 22 sono rimasti feriti nell'attacco.

Il Commissario Generale dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha dichiarato: “L’attacco di oggi contro uno dei pochissimi centri di distribuzione dell’UNRWA rimasti nella Striscia di Gaza avviene mentre le scorte di cibo stanno finendo, la fame è diffusa e, in alcune aree, si sta trasformando in carestia”. “Ogni giorno condividiamo con le parti in conflitto le coordinate di tutte le nostre strutture nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha ricevuto ieri le coordinate di questa struttura”, ha continuato.

Lazzarini ha inoltre sollecitato la protezione delle Nazioni Unite, del suo personale e delle sue sedi e ha chiesto un'indagine indipendente. "Da quando è iniziata questa guerra, gli attacchi contro le strutture, i convogli e il personale delle Nazioni Unite sono diventati un luogo comune in palese violazione del diritto internazionale umanitario. Chiedo ancora una volta un'indagine indipendente su queste violazioni e sulla necessità di responsabilità", ha affermato.

Una dichiarazione dell'UNRWA aggiunge che "165 membri della squadra UNRWA sono stati uccisi anche mentre erano in servizio; più di 150 strutture dell'UNRWA sono state colpite, alcune completamente distrutte, tra cui molte scuole; più di 400 persone uccise mentre cercavano rifugio sotto la bandiera delle Nazioni Unite; Secondo quanto riferito, il personale dell’UNRWA è stato maltrattato e umiliato mentre si trovava nei centri di detenzione israeliani”.

Dopo settimane di campagna mirata israeliana senza sosta contro l’agenzia delle Nazioni Unite, l’UNRWA ha affermato in un rapporto non pubblicato che alcuni membri del suo staff sono stati costretti a dichiarare falsamente di avere legami con il movimento di resistenza palestinese – Hamas, e di aver preso parte all’operazione Al- L'inondazione di Aqsa il 7 ottobre dello scorso anno, ha riferito Reuters sabato.

Israele ha affermato a gennaio che 12 dei 12.000 membri dell'UNRWA a Gaza hanno partecipato all'operazione di ottobre ma l'accusa, subito accolta dalla UE, dagli USA e da molti paesi occidentali - che hanno bloccato i finanziamenti - si è via via sgonfiata per l'assenza di prove. Per giunta, un rapporto dell'UNRWA di febbraio afferma che i suoi lavoratori sono stati sottoposti "a minacce e coercizione" da parte delle autorità israeliane "mentre erano in detenzione e sotto pressione affinché rilasciassero false dichiarazioni contro l'Agenzia", ​​compreso il fatto che essa ha affiliazioni con Hamas e che "Membri del personale dell'UNRWA hanno preso parte" all'operazione della Resistenza nell'ottobre 2023.

Va detto che l'UNRWA costituisce una spina nel fianco di Israele in quanto può testimoniare tutto ciò che accade a Gaza e quindi sopperire alla mancanza di informazioni dovuta al fatto che Israele ha ucciso oltre 150 giornalisti, in prevalenza palestinesi, e fatto pressioni su realtà informative locali perché chiudessero.

La settimana scorsa, l'ambasciatore israeliano presso l'ONU Gilad Erdan ha affermato che il lavoro dell'UNRWA a Gaza era terminato, chiedendo il taglio dei fondi e lo smantellamento dell'organizzazione e accusando il suo staff di aver preso parte agli eventi del 7 ottobre. Ha sottolineato che l'agenzia "non opererà mai più a Gaza", affermando che il suo ruolo è "finito e deve essere sostituito". "L'UNRWA deve essere definanziata e smantellata", ha aggiunto.

Ma intanto molti paesi hanno ripreso i finanziamenti e la Spagna ha stanziato fondi aggiuntivi proprio per compensare l'interruzione di finanziamenti avvenuta.

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