Calcio: a Firenze partita blindata per la presenza del Maccabi
di Antonio Matteini

Israele è il posto meno sicuro al mondo per un ebreo.

Tra due giorni si giocherà a Firenze la partita di UECL tra Fiorentina e Maccabi Haifa.

Con molto piacere ho letto il comunicato della Curva Fiesole, una curva che in rare occasioni si è esposta in maniera cosi decisa e netta su qualcosa che evidentemente tracima dal mondo del calcio e del tifo.

Mi vengono in mente le parole del Rabbino Weiss, il quale - in un'intervista ormai di qualche mese fa - metteva in luce un fatto sconcertante nella propria banalità: un ebreo oggi vive più al sicuro in Iran che nello Stato Ebraico.

Un giovane ebreo nel 2024 è più facile che vada in contro ad una morte violenta essendo cittadino di Israele più di qualsiasi altro paese.

A Firenze si giocherà una partita con misure restrittive straordinarie, la partita d'andata anziché ad Haifa è stata giocata a Budapest per sicurezza e - sempre in nome di questa sicurezza che evidentemente Israele comunque non riesce a garantire ai propri cittadini - la vita quotidiana di una persona comune in Israele, è in pericolo e dunque condizionata da misure atte a proteggerla...

Bella vita dev'essere, una vita vissuta con la costante paura di essere spazzati via come singoli e come collettività ed etnia!

Tutto questo in nome di cosa? Dell'occupazione di una terra, del mantenimento di una democrazia teocratica, di uno Stato che si regge sulle alleanze internazionali, sulla potenza militare che da tali alleanze deriva?

Che prezzo ha tenere in piedi il progetto politico di uno Stato Ebraico, laddove anche una semplice partita di calcio diventa un'occasione di grave pericolo da gestire con attenzione maniacale e repressiva?

Un prezzo altissimo che prevede la necessità che praticamente ogni cittadino deve essere nell'ordine delle idee di immolarsi per la Partita alla bisogna.

Se questa è l'unica democrazia del Medio Oriente, è bene che dalla cartina di quel pezzo di mondo, venga fatta sparire.

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