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12 marzo 2024
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Oscar: successo dei registi che ci ricordano l'umanità
di Santina Sconza

Oscar al film La zona d'interesse.

Il regista del film Jonathan Glazer a Hollywood ricevendo la statuetta per il suo film che racconta Auschwitz da un punto di vista completamente nuovo, ha condannato «le vittime della disumanizzazione», sia in Israele che a Gaza.

«Come possiamo resistere a questa deumanizzazione? Siamo qui come uomini che rifiutano che la loro ebraicità e l’Olocausto siano dirottati altrove, che rifiutano una occupazione che ha portato alla guerra per tante persone innocenti, sia che siano le vittime del 7 ottobre o dell’attacco in corso a Gaza».

Prima di ricevere l'Oscar il regista aveva rilasciato la sua opinione sulla guerra a Gaza" «Ammazzando altre vite non si possono cancellare le atrocità, da analizzare e denunciare, che sono state commesse contro gli israeliani il 7 ottobre. In questo modo il cerchio della violenza andrà avanti all’infinito».

Non è il primo intellettuale ebraico che si schiera contro il massacro dei palestinesi che sta accadendo sulla Striscia, molti ebrei stanno condannando Netanyahu.

Netanyahu che secondo il presidente turco Erdoğan' si è guadagnato un posto accanto a Hitler, Mussolini e Stalin come nazisti del nostro tempo dopo i crimini umanitari commessi a Gaza”.

Il film La zona d'interesse è ispirato all’omonimo romanzo di Martin Amis, è la storia di una famiglia tedesca apparentemente normale che vive - in una bucolica casetta con piscina - una quotidianità fatta di gite in barca, il lavoro d’ufficio del padre, i tè della moglie con le amiche, le domeniche passate a pescare al fiume. Peccato che l’uomo in questione sia Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la deliziosa villetta con giardino in cui vive con la sua famiglia in una surreale serenità è situata proprio al confine con il campo di concentramento, a due passi dall’orrore, così vicino e così lontano.

Il film 'La zona d'interesse' batte il bellissimo film 'Io capitano'.

Il regista Garrone sul tappeto rosso aveva detto: "Siamo contenti di essere qui, la forza di questo film è dovuta alla straordinaria interpretazione di questi due eroi contemporanei. E' un film che riesce a toccare il cuore in tutto il mondo, dietro i protagonisti ci sono veri migranti che erano veri superstiti. C'è tanta Italia dietro, ma anche tanta Africa".

Due grandi capolavori da meritare la statuetta, per me pari sono, quello che importa è che due grandi registi abbiano avuto il coraggio di affrontare la disumanità che affligge da sempre l'Europa.

Io non sento, io non vedo, io non parlo purché sto bene io e la mia famiglia tutto ciò che mi circonda non è affar mio delego tutto a chi ci governa...

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